Eleanor Marx (1855-1898) era la figlia più giovane di Karl Marx e Johanna ‘Jenny’ von Westphalen.
Una delle prime donne a aver unito le rivendicazioni femministe a quelle socialiste.
Colta, brillante, combattiva, degna erede delle idee paterne, ha lottato attivamente per i diritti degli operai, contro il lavoro minorile e in favore della libertà delle donne.
Nella breve vita, durata 43 anni, ha praticato il giornalismo, scritto saggi sul socialismo, recensioni teatrali, relazioni sul lavoro del padre, per giornali tedeschi, russi, britannici. Oratrice persuasiva, attivista politica e pioniera del femminismo, è stata un’importante figura nella direzione di ben due sindacati dei lavoratori britannici.
Ha lavorato instancabilmente per diffondere la dottrina della solidarietà internazionale e ha insegnato a molti socialisti della classe operaia a leggere e a scrivere.
Pare che Eleanor fosse la figlia prediletta del padre e che fu lui stesso a istruirla: a tre anni sapeva recitare a memoria passi di Shakespeare, imparò, oltre all’inglese, parlato in famiglia, anche il tedesco e il francese. Aveva anche un rapporto stretto con Friedrich Engels, economista amico di Marx con cui scrisse il Manifesto del Partito comunista. Per il suo amore per i gatti era soprannominata Tussy. Lasciò la scuola prima di completare gli studi perché la considerava patriarcale e oppressiva. A 16 anni diventò segretaria del padre, che accompagnò alle conferenze internazionali socialiste in giro per il mondo.
A 17 anni si innamorò del giornalista francese Prosper-Olivier Lissagaray, che aveva preso parte alla Comune di Parigi. Pur condividendone le idee, Karl Marx si oppose alla loro relazione, in parte perché Lissagaray aveva 34 anni, il doppio di Eleanor, in parte perché dipendeva molto dalla figlia e desiderava averla con sé. Nel 1873, Eleanor Marx si trasferì a Brighton per essere indipendente dalla famiglia e insegnò in una scuola per ragazze. Frequentò sempre più liberamente Lissagray, lo aiutò a scrivere la sua storia sulla Comune di Parigi e convinse il padre a tradurla.
Ottenne il permesso di sposarsi nel 1880 ma in quel periodo iniziò ad avere i primi dubbi e ritornò a vivere dai genitori per occuparsi prima della madre, che morì l’anno dopo, poi del padre, che morì nel 1883, lasciandole il compito di pubblicare alcuni manoscritti incompiuti e la versione inglese del Capitale. Nel frattempo, l’anno prima, aveva lasciato definitivamente Lissagaray.
Negli anni Ottanta si dedicò sempre di più all’impegno politico, si iscrisse alla Social Democratic Federation (SDF), il primo partito politico socialista, fondato nel 1881. Nel 1885 se ne distaccò per fondare la Socialist League, più radicale e internazionale.
In quegli anni Eleanor Marx prese parte a scioperi, manifestazioni, incoraggiò il formarsi dei primi sindacati e si servì anche dell’arte per diffondere gli ideali socialisti. Organizzava letture di romanzi e poesie e spettacoli teatrali aperti a tutti e considerò l’idea di diventare attrice, convinta che attraverso il teatro si potessero mostrare nuovi modelli di famiglia, amore e società. Amava particolarmente le opere di Henrik Ibsen e cercò di imparare il norvegese per tradurle. Traduceva in inglese opere letterarie straniere, tra cui la prima versione di Madame Bovary stampata in Regno Unito nel 1886, lo stesso anno in cui uscì anche Il Capitale.
Divenne la compagna di Edward Aveling (importante socialista inglese dell’epoca), già sposato, con cui instaurò una relazione di amore libero. La tumultuosa relazione durò 15 anni, per lei fu un matrimonio, tanto da adottare il cognome di lui. Assieme si dedicarono alla lotta sindacale. Partecipò alla fondazione della Seconda internazionale nel 1889 e a quella dell’Independent Labour Party nel 1893. Insieme scrissero The Woman Question, trattato uscito nel 1886 che coniugava socialismo e femminismo. Sosteneva, in particolare, che il patriarcato e lo sfruttamento delle donne fossero connaturati al capitalismo, che la liberazione femminile era una condizione di partenza per il socialismo e che sarebbe dovuta avvenire per opera di uomini e donne insieme.
La sua storia con Aveling era molto travagliata, non solo lui accumulava debiti mentre lei lo manteneva, ma erano anche venuti fuori molti suoi tradimenti.
Il 31 marzo del 1898 l’uomo, da poco rimasto vedovo, le confessò, contravvenendo alla promessa di sposarla non appena si fosse liberato dal precedente matrimonio, che aveva sposato una giovane attrice di 22 anni, si avventò contro di lei in cerca di denaro. Non appena questi se ne fu andato, Eleanor indossò un abito da sposa, salì in camera, tracannò una notevole quantità di acido cianidrico, detto, all’epoca, ‘prussico’ e si ammazzò. Lasciò un biglietto: ‘La mia ultima parola per te è la stessa che ho pronunciato in questi lunghi, tristi anni: amore’.
Le sue ceneri vennero conservate dalla Social Democratic Federation, poi nella sede del partito Comunista britannico e infine, dal 1956, sono sepolte nel cimitero di Highgate, a Londra, vicino alle tombe dei suoi genitori.
Molte delle libertà e dei benefici della moderna democrazia britannica sono un risultato del lavoro e attivismo di Eleanor Marx e di uomini e donne come lei. La giornata di otto ore. La messa al bando del lavoro minorile. L’accesso alla parità di istruzione. La libertà di espressione. I sindacati. Il suffragio universale. La rappresentanza parlamentare selezionata democraticamente, a prescindere da classe, religione, sesso o etnia. Il femminismo.
La sua vita ha ispirato un film, Miss Marx, scritto e diretto da Susanna Nicchiarelli, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2020.
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