Debbie Harry è la cantautrice, attrice e attivista statunitense arrivata al successo internazionale come front woman della band Blondie.
Nata col nome di Angela Trimble a Miami, il 1º luglio 1945, aveva tre anni quando è stata adottata dai coniugi Harry del New Jersey, il senso di abbandono da parte della madre biologica è stata sicuramente una forte componente del suo sentirsi estranea e fuori posto.
A 20 anni, dopo il college, si è trasferita a New York immergendosi nella sua scena musicale underground. Per mantenersi ha fatto tanti lavori, è stata anche coniglietta di Playboy e cameriera al Max’s Kansas City, il famoso club frequentato da artisti come Andy Warhol, Patti Smith, Janis Joplin e Miles Davis.
Ha suonato in vari gruppi punk rock prima di incontrare Chris Stein con cui, nel 1974, ha fondato il gruppo Blondie e vissuto un’intensa relazione d’amore e il fortunato connubio musicale. Hanno condiviso anche la dipendenza da eroina e la terribile malattia che ha quasi ucciso l’uomo di cui si è presa cura per anni, prima di separarsi nel 1987. Stein è rimasto suo amico e collaboratore artistico in quasi tutti i suoi progetti.
Sin dai suoi esordi, ha combattuto il sessismo nell’industria della musica.
Debbie Harry, sempre stata di una bellezza prepotente, è apparsa spesso in servizi fotografici e sfilate di moda.
Approdata al cinema con il documentario del 1976 The Blank Generation, nel 1979 è stata protagonista nel suo primo film, Union City.
Una lunga carriera anche quella di attrice, ha recitato in oltre trenta film tra cinema e tv. Rifiutando il cliché della bambola bionda, ha interpretato, sul grande schermo, una serie di personaggi a volte sgradevoli o decisamente ambigui.
Dopo l’enorme successo coi Blondie, nel 1981 ha iniziato la sua carriera da solista in uno stile più pop con Koo Koo dall’iconica copertina del disegnatore di Alien, in cui il suo volto, trafitto da grossi spilloni, venne censurato in Inghilterra per il forte impatto visivo.
Icona della musica e della moda punk, negli anni ha collaborato con importanti artisti come Andy Warhol il cui sodalizio artistico portò a una serie di ritratti elettronici con Amiga il computer della Commodore e alle copertine di diversi album. Il maestro della pop art, una volta dichiarò che se si fosse dovuto sottoporre a un intervento di chirurgia estetica, avrebbe voluto diventare come lei.
Debbie Harry ha sperimentato vari generi musicali, scalato le classifiche di mezzo mondo e fatto fortunati tour internazionali. Ha collaborato con mostri sacri del rock come Iggy Pop, i R.E.M., Giorgio Moroder, Moby, Nick Cave, Phil Collins e molti altri.
Nel 1998 la canzone Atomic è stata scelta dalla Coca Cola per il suo spot per il Campionato Mondiale di calcio.
Nel 2006, con la band Blondie è entrata nella Rock and Roll Hall of Fame. L’anno successivo ha partecipato al True Colors Concert Tour, evento in supporto dei diritti umani creato da Cyndi Lauper.
In febbraio 2017 ha vinto il premio Icona di stile della rivista Elle.
Paladina di molte battaglie civili ha suonato in sostegno del Tibet, per i diritti delle persone Lgbtq+, ha anche rifiutato di esibirsi in Russia, nel 2014, per la loro politica discriminatoria verso le persone omosessuali. Attiva nella difesa l’ambiente, si è esibita per Greenpeace, al concerto Rainforest Fund Benefit, nel tour di lancio di Pollinator dedicato al tema della sopravvivenza delle api, ha indossato un mantello con la scritta Stop fucking the planet.
Ha sfilato più volte con abiti realizzati con materiale riciclato. Nell’ottobre 2019 è stata pubblicata la sua autobiografia dal titolo Face it.
Non ha fatto mai mistero della sua vita sessuale libera, negli anni settanta fece scalpore la sua dichiarazione soltanto le donne e le persone gay hanno qualcosa di nuovo da dire nel rock.
Ha mosso i suoi primi passi in un ambiente musicale ancora estremamente sessista in cui una donna che capeggiava una band era poco credibile.
Da un passato turbolento e di dipendenza oggi è orgogliosa della sua vita salutare, vive a Manhattan con i suoi cani e passa il tempo a scrivere musica, dipingere e leggere.
#unadonnalgiorno