Emma Gonzàles ha la testa rasata, le lacrime in volto, ma la voce ferma.
Chiama in causa direttamente il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Emma Gonzàles è la 18enne di origini cubane, attivista contro l’uso delle armi.
È sopravvissuta alla sparatoria della sua scuola, dove morirono 17 persone per mano del 19enne Nikolas Cruz.
Dopo un mese, in diverse città degli USA, migliaia di studenti occupano le strade per manifestazioni contro le armi.
In testa al corteo della capitale c’è lei, Emma Gonzàles , in qualità di fondatrice del movimento Never Again MSD.
Finita la marcia, Emma sale sul palco davanti a centinaia di migliaia di persone e parla per circa 2 minuti restando poi in silenzio per raggiungere i 6 minuti e 20 circa, il tempo della strage.
Ha poi concluso dicendo: “Combatti per la tua vita, prima che diventi affare di qualcun altro”.
Di lei stessa dice: “18 anni, cubana e bisessuale. Sono così indecisa da non sapere scegliere il mio colore preferito e sono allergica a 12 cose.
Disegno, dipingo, lavoro all’uncinetto, cucio, ricamo e faccio qualsiasi cosa si possa fare con le mani mentre guardo Netflix.
Tutto poco importante, ciò che pesa è la politica che ignora il problema delle armi e la maggior parte degli americani che non avverte né il pericolo né le ingiustizie che si consumano intorno a loro.
Siamo adolescenti da cui ci si aspetta un comportamento adulto, mentre gli adulti si comportano come bambini“.