Claudia Rankine, poeta e scrittrice statunitense nata in Giamaica, insegna poesia all’Università di Yale ed è rettrice dell’Accademia dei poeti americani.
Collabora con il Guardian, il New York Times e il Washington Post.
Voce innovativa e provocatoria della poesia contemporanea, è autrice di cinque raccolte, tra cui la pluripremiata opera poetica Citizen: una lirica americana, del 2014, che le è valso il National Book Critics Circle Award, il PEN Center USA Poetry Award, il Los Angeles Times Book Prize e il Forward Prize.
Nata a Kingston, il 15 settembre 1963, a sette anni si è trasferita con la famiglia a New York.
Laureata in Arte al Williams College nel 1986, ha conseguito un master in poesia alla Columbia University nel 1993. L’anno successivo ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie dal titolo Nothing in Nature Is Private.
La sua commedia Detour/South Bronx è stata presentata per la prima volta nel 2009 al Foundry Theatre di New York.
Con i fondi ottenuti dal MacArthur Grant, vinto nel 2016, ha dato vita al Racial Imaginary Institute, un collettivo che affronta attraverso vari linguaggi artistici il tema del razzismo.
La sua ultima fatica, del 2020, è Just Us. Una conversazione americana, in cui, assemblando conversazioni, invettive, poesie e immagini, affronta le dinamiche razziste della contemporaneità dando spazio a voci e tesi altrui, in particolare quelle dei bianchi offuscati dai loro stessi privilegi.
Il suo lavoro spesso attraversa i generi seguendo movimenti mentali selvaggi e precisi. Mostra il rapporto fra l’io e la società, l’atomizzazione e la solitudine dell’individuo, la politica e la socialità dei gruppi umani.
Apporta un prezioso contributo su razza, differenza e politica, ponendo domande difficili e intavolando discussioni necessarie. Straordinario e brillante è il suo modo di interrogarsi sulla lingua, la cultura e la storia che hanno plasmato l’America.
#unadonnalgiorno