Clara Wieck è stata la più importante pianista e compositrice del Romanticismo. Suonava con una profonda espressività unita a un virtuosismo trascendentale, elasticità di tocco, rotondità e intensità sonora.
Nonostante fosse, sin da giovanissima, riconosciuta a livello internazionale, il suo talento di compositrice è stato, col tempo, oscurato dalla fama del marito, Robert Schumann.
Nacque il 13 settembre 1819 a Lipsia, in Germania, da Marianne Tromlitz, pianista e cantante e Friedrich Wieck, insegnante di pianoforte che le diede lezioni fin dalla più tenera età, imponendole un rigoroso programma di studio che comprendeva anche altre materie come lingue e letteratura.
Anche sua madre aveva avuto un’apprezzabile carriera come cantante e pianista, fino al divorzio col coniuge-mentore, nel 1824. Per la legge di Lipsia, Clara fu affidata alla custodia del padre che su lei riversò tutte le sue aspettative.
Enfant prodige, il suo debutto è avvenuto quando aveva solo nove anni. Ha tenuto concerti in tutta Europa, acclamata dalla critica e dal pubblico.
Friedrich Wieck che tendeva a tenere il controllo sulla carriera della figlia, la accompagnava sempre in tournée, si occupava delle sue pubbliche relazioni, dei contratti, della sala, dello strumento e di qualsiasi organizzazione.
Nel 1835 era conosciuta in tutta Europa come pianista talentuosa e aveva già composto un Concerto per pianoforte e orchestra, pubblicato più tardi come op.7, di cui aveva curato interamente anche l’orchestrazione.
Nel 1838 l’Imperatore d’Austria la nominò Virtuosa da Camera.
Era ancora una bambina quando, nel 1830, conobbe il compositore Robert Schumann, allora studente di suo padre, che aveva osteggiato fortemente la loro relazione perché non voleva intralci nella vita professionale della figlia. Arrivarono addirittura a una lunga battaglia legale, ma si sposarono comunque, nel 1840, appena Clara raggiunse la maggiore età.
Continuando a esibirsi attraverso l’Europa e a comporre, era diventata madre otto volte.
Nel 1841, la coppia pubblicò insieme la raccolta Zwölf Gedichte aus F. Rückert’s Liebesfrühling von Robert und Clara Schumann, op. 37/12.
L’anno successivo, lei musicò gli Incantesimi d’amore di Geibel e la raccolta Sie liebten sich beiden di Heine come regalo per il suo compleanno.
Il suo progresso come compositrice venne arrestato dalla crescente instabilità mentale del coniuge che si divideva tra momenti di forsennata creatività ad altrettanti di quasi totale apatia, aveva anche tentato il suicidio.
Ha sostenuto il marito emotivamente, artisticamente e spesso finanziariamente, dando lezioni di pianoforte, riprendendo a suonare in giro per l’Europa e componendo le sue opere maggiori.
All’estate del 1846 risale quello che è considerato il suo miglior lavoro cameristico, il Trio op. 17 per Piano violino e Violoncello in quattro movimenti.
Nel 1854, il marito venne rinchiuso in un ospedale psichiatrico, dopo due anni morì.
La morte di Schumann segnò l’inizio di una seconda vita, durata altri 40 anni in cui Clara Wieck ha continuato la sua carriera concertistica nonostante i forti dolori alle articolazioni dovuti allo sforzo nello studio e nelle esibizioni.
Nel 1887 assunse la docenza di pianoforte al Conservatorio di Francoforte dove ha tenuto anche la sua ultima esibizione pubblica, nel marzo 1891.
A causa di una crescente sordità, cedette il posto al Conservatorio nel 1892 pur continuando a insegnare privatamente fino alla sua morte, avvenuta a Francoforte sul Meno, il 20 maggio 1896.
La vita di questa straordinaria musicista si è divisa tra il compiacere le ambizioni del padre e quelle del marito di cui subiva la forte fascinazione.
Dopo la morte di Schumann si è dedicata principalmente alla promozione delle sue opere e alla numerosa famiglia, lasciando definitivamente il suo talento creativo in un cassetto insieme a quelle composizioni che oggi, fortunatamente, sono state riscoperte e stabilmente tornate nelle sale da concerto.
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