‘Sono diventata femminista perché l’alternativa era essere masochista’.
Il 10 febbraio è morta Claire Bretécher, disegnatrice satirica francese. Fra le poche donne a imporsi nel mondo dei fumetti, era apprezzata anche in Italia, dove le sue strisce erano pubblicate su Linus. Con il suo tratto essenziale ed espressivo, ha raccontato con i tormenti e le contraddizioni di femministe e intellettuali di sinistra, adolescenti capricciosi e donne in crisi, con uno sguardo autoironico e divertito, una sua prospettiva molto personale e femminile, graffiante ma mai cattiva. I suoi personaggi de “I frustrati”, “Agrippina” e Cellulite” hanno anticipato spesso temi controversi, come la procreazione assistita, tanto che nel 1976 il filosofo Roland Barthes la definì “sociologa dell’anno”.
Nata nel 1940 a Nantes, si trasferì a 19 anni a Parigi per sfuggire alla famiglia e la provincia che le stavano strette, spinta dalla sua passione per il disegno. Fra le poche donne in un universo maschile, cominciò a lavorare nel 1963 con René Goscinny l’autore dei testi di Asterix e Lucky Luke. Ha collaborato con le principali testate del fumetto francese – Tintin, Spirou e Pilote – ma è stata anche fra i fondatori de L’Echo des Savanes. Per anni le sue strisce de “I Frustrati” sono state pubblicate sul settimanale “Le Nouvel Observateur”. Nel 2015 il Beaubourg le ha dedicato una mostra a Parigi. Tra gli obiettivi del suo umorismo, il conformismo della cultura ‘antagonista’ emersa dal Sessantotto, la borghesia parigina o alcune figure femminili come Santa Teresa d’Avila o la sua stessa Cellulite (creata per Pilote, giovane principessa stanca di aspettare il suo principe, sessualmente libera). La notorietà della sua serie I frustrati per Le Nouvel Observateur, l’ha resa la prima autrice francofona, e una delle prime in Occidente, ad acquisire lo status di celebrità mediatica. Nel 1982, con la pubblicazione di Madri, affronta il tema della maternità, all’epoca un argomento atipico nel fumetto. Il suo successo, ha spinto molte disegnatrici a dedicarsi al fumetto.
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