Dare maggior spazio alle donne nelle organizzazioni comporta un miglioramento dei meccanismi di governo e una migliore capacità decisionale.
Sono convinta che le donne abbiano un approccio al rischio diverso rispetto agli uomini, è cosa che ho constatato un po’ dappertutto: nel settore privato e in quello pubblico, anche a livello internazionale.
Su scala mondiale, le cifre sono catastrofiche: solo il 20 per cento di donne nei consigli d’amministrazione del mondo finanziario, e un risicato 2 per cento tra i dirigenti.
I nostri studi hanno dimostrato che eliminando gli ostacoli alla partecipazione femminile nel mercato del lavoro, il PIL potrebbe crescere sensibilmente: oltre il 4 per cento in Canada e addirittura più dell’8 per cento in Senegal, sulla base di una stima peraltro prudente, basata sulla riduzione del divario educativo.
Un secondo studio ha rivelato che una maggiore presenza femminile nella vita economica migliora la produttività, che a sua volta porta a un aumento dei salari per l’intero tessuto sociale (donne e uomini).
Abbiamo dei margini di manovra davvero straordinari.
Christine Lagarde è direttrice generale del Fondo Monetario già Ministra dell’Economia e dell’Industria in Francia, dal 2007 al 2011.
La terza donna più potente al mondo, secondo la rivista Forbes.