Brigitte Reimann, scrittrice inquieta e appassionata, ha avuto un impatto significativo sulla letteratura della Germania Est nel periodo della Guerra Fredda.
Autrice ribelle dalla vita tormentata, il suo stile è caratterizzato da una profonda introspezione e un’attenzione alle questioni sociali e politiche della sua epoca.
I suoi diari Non rimpiango nulla. Diario 1955-1963 e Tutto sa di partenza. Diario 1964-1970, sono molto apprezzati per il loro resoconto chiaro della vita nella DDR.
Il suo romanzo più famoso è Franziska Linkerhand, del 1974, che narra la storia di una giovane architetta che lotta con la burocrazia e le limitazioni della società socialista. Diventato un classico della letteratura, affronta temi come l’individualismo, l’alienazione e il conflitto tra aspirazioni personali e ideologie socialiste.
Politicamente impegnata, claudicante a causa della poliomielite infantile, ha avuto ben quattro matrimoni, non si è mai iscritta al Partito che ha spesso contestato e che ha censurato le sue opere.
Nata il 21 luglio 1933 a Burg, in Sassonia, in una famiglia medio borghese, aveva affrontato, sin da piccola sfide e difficoltà. Ha iniziato a scrivere a quattordici anni, mentre si stava riprendendo dalla poliomielite. A diciassette anni aveva già pubblicato un libro di opere teatrali che le era valso il primo premio in un concorso di teatro del Volksbühne di Berlino.
Per mantenersi, mentre scriveva, ha svolto diversi lavori, è stata libraia, insegnante e giornalista. Quando era impiegata in una miniera di lignite, ha scritto il racconto Ankunft im Alltag, considerato un capolavoro del realismo socialista.
Nel 1963 dopo diverse revisioni da parte della censura, è uscito Fratelli la cui trama si ispira alla fuga del fratello Lutz a Ovest, nel 1960. Il romanzo aveva suscitato clamore perché aveva osato descrivere una Repubblica Democratica Tedesca povera e incerta la cui cittadinanza era alla ricerca di libertà e giustizia.
Nel 1964 ha vinto il premio Heinrich Mann.
Il volume Un’amicizia in lettere 1964/1973 contiene il carteggio con l’altra grande Maestra della letteratura tedesca contemporanea, Christa Wolf.
Dopo amori travagliati e coraggiose prese di posizione politiche, è morta a soli 39 anni di cancro, il 22 febbraio 1973.
Nel 2022, durante i lavori di ristrutturazione di un edificio in Sassonia, è stato rinvenuto il manoscritto di Fratelli che, l’anno seguente, è stato ristampato integralmente, riportando alla luce il valore della sua scrittura.
In un suggestivo scontro tra idealismo e repressione, lealtà familiare e desiderio di autonomia, tra personale e politico, le sue pagine sono tra le più vere e toccanti sui conflitti umani nella Germania divisa.
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