Attraverso i suoni si può acquietare la mente e andare oltre un mondo reale che a volte ci attanaglia. La musica per fortuna è ancora libera e liberante.
Antonella Ruggiero è la cantautrice che ha fondato i Matia Bazar.
Con la sua elevata estensione vocale ha attraversato tutti i generi dal pop, al jazz, soul, fino alla musica classica e contemporanea.
Nata a Genova, il 15 novembre 1952, ha studiato all’istituto d’arte. Per un breve periodo esercitato l’attività di disegnatrice grafica in uno studio pubblicitario, prima di dedicarsi alla musica.
Con lo pseudonimo di Matia, nel 1974 ha inciso il suo primo 45 giri, La strada del perdono.
L’anno successivo, prendendo spunto dal suo nome d’arte, ha fondato, insieme a Piero Cassano, Aldo Stellita, Giancarlo Golzi e Carlo Marrale, i Matia Bazar che hanno prodotto una serie di successi commerciali e vinto Il Festival di Sanremo 1978 con la canzone …e dirsi ciao oltre a due Premi della Critica nel 1983 con Vacanze romane e, nel 1985, con Souvenir.
Nel 1989 ha lasciato la band e, dopo qualche anno in cui si è dedicata alla sua vita personale e a un percorso di ricerca spirituale che l’ha portata spesso in India, è rientrata sulle scene nel 1996, con l’album Libera.
Ha continuato a produrre dischi, a suonare in giro per il mondo e a esibirsi a Sanremo, (vi ha partecipato per undici volte).
Negli anni ha lavorato con musicisti e musiciste di ogni provenienza, ha collaborato con Ennio Morricone, Franco Battiato, Elio e le Storie Tese, Bluvertigo, Subsonica, Peter Gabriel, giusto per citare qualche nome.
Ha condotto una florida ricerca all’insegna dell’esplorazione e della fusione dei generi musicali, con una particolare attenzione alla musica etnica. Si è esibita per importanti concerti il cui ricavato è stato devoluto in beneficenza per diverse cause sociali ed è stata protagonista di opere liriche.
La sua ultima fatica, uscita il 21 marzo 2024 è Altrevie, firmata col marito, il produttore Roberto Colombo.
Anti-diva semplice e umile, è stata una delle pochissime artiste italiane capaci di uscire tecnicamente dagli ambiti dell’ordinario.
Tra tradizione e modernità, Oriente e Occidente, sacro e profano, colto e popolare, acustico ed elettronico, ritmato e melodico, alla continua ricerca di una sintesi unitaria basata sul bilanciamento degli opposti, continua a rivelarsi un’artista dal talento straordinario con incredibili doti di mimetismo.