fotografiagiornalismoiconeletteratura

Annemarie Schwarzenbach

Annemarie Schwarzenbach

Annemarie Schwarzenbach scrittrice, giornalista e fotografa svizzera ribelle e anticonformista. 

Una vita breve ma vissuta intensamente come forma d’arte in tutte le possibili declinazioni.

Fortemente androgina, apertamente lesbica, ribelle e contrastata, è stata una delle protagoniste della vita culturale bohémien mitteleuropea tra la prima e la seconda guerra mondiale.

Ha travalicato frontiere sociali, geografiche e di genere. Aristocratica in conflitto con il suo milieu, viaggiatrice pionieristica tra oriente e occidente, eterea presenza in bilico tra maschile e femminile, tra lucidità e follia, tra vita e morte. Capelli corti, occhi chiari perduti nei paradisi della morfina di cui era dipendente, abbigliata sempre come un uomo per circolare indisturbata e da sola in luoghi inesplorati, è stata molto emulata per il suo grande stile.

Nata a Zurigo il 23 maggio 1908 in una delle più ricche famiglie industriali dell’epoca che aveva forti simpatie naziste, aveva studiato storia a Parigi e poi a Zurigo dove ha conosciuto Erika e Klaus Mann, figli del famoso scrittore Thomas, le cui idee libertarie l’hanno molto influenzata spronandola a intraprendere la carriera di scrittrice.

Nel 1931 ha pubblicato il suo primo romanzo, Gli amici di Bernhard a cui sono seguiti molti altri, scritti durante i suoi lunghi viaggi e mentre si dedicava anche alla carriera di giornalista e fotoreporter in giro per il mondo.

Attiva nella Resistenza contro Hitler, fin dal 1933, ha partecipato a campagne di scavi archeologici in Oriente, soggiornando per lunghi periodi in Siria e in Iran.

Nel 1935, a Teheran, ha sposato Achille Clarac, diplomatico francese omosessuale, forse per proteggersi a vicenda e acquisire il passaporto diplomatico.

Ha anche realizzato diversi servizi giornalistici e fotografici in giro per gli Stati Uniti.

L’avventura rimasta epica è stata quella intrapresa con l’amica etnologa e fotografa Ella Maillart nel 1939. Partite in automobile, per raggiungere l’India, si fermarono a Kabul, in Afghanistan, a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale. Da questa incredibile esperienza la sua compagna di viaggio ha tratto il libro La via crudele. Due donne in viaggio dall’Europa a Kabul.

Annemarie Schwarzenbach è morta a soli 34 anni per le conseguenze di un incidente in bicicletta il 15 novembre 1942.

Rimasta nell’oblio fino alla fine degli anni novanta, la sua opera letteraria e giornalistica è diventata oggetto di traduzioni e riedizioni. Alla sua figura sono state consacrate biografie documentarie o romanzate, come quella di Melania Mazzucco in Lei così amata (Rizzoli, 2000).

Nella Biblioteca Nazionale Svizzera di Berna sono conservati i suoi manoscritti, la corrispondenza e i lavori giornalistici sopravvissuti alla distruzione da parte di sua madre e sua nonna oltre a circa settemila fotografie che documentano i suoi diversi viaggi.

La sua affascinante figura ha ispirato vari documentari e film.

Numerosi i suoi libri tradotti in italiano tra cui: I miei occhi sul mondo. Scritti di viaggio, Sybille, Oltre New York. Reportage e fotografie 1936-1938, La notte è infinitamente vuota, Tutte le strade sono aperte. Viaggio in Afghanistan, 1939-1940, Gli amici di Bernhard, Dalla parte dell’ombra, Morte in Persia, Fuga verso l’alto, Ogni cosa è da lei illuminata e La valle felice.

 

#unadonnalgiorno

You may also like

Fatima Ouassak
attivismo

Fatima Ouassak

Solo un progetto di liberazione dal sistema coloniale-capitalista potrà contribuire a risolvere il ...

Comments are closed.

More in fotografia

Silvia Rosi
arte

Silvia Rosi

Silvia Rosi esplora lo spazio della memoria e della rappresentazione di sé, attraverso ...
Zanele Muholi
arte

Zanele Muholi

Le persone nere in Sud Africa non hanno neppure il lusso di avere ...
Eva Besnyö fotografa
arte

Eva Besnyő

Eva Besnyő, fotografa e giornalista che ha fatto parte di quella schiera di ...