Le sorelle Angela e Luciana Giussani sono state le fumettiste e editrici italiane che hanno creato il famosissimo personaggio Diabolik. È stato il primo fumetto nero italiano in formato tascabile.
Nel 1962 queste due colte, spiritose e inquiete signore della buona borghesia milanese, hanno avuto il coraggio di diventare imprenditrici editoriali. Hanno affrontato accuse e critiche, processi e sequestri ma hanno perseverato nella loro grande avventura. Creative e geniali, si sono inventate un diverso modo di fare fumetto.
Appartenenti a una famiglia milanese benestante, le sorelle Giussani apparvero da subito diverse dalle loro coetanee. La maggiore, Angela, nata il 10 giugno 1922, fu una delle prime donne a guidare l’automobile e a prendere il brevetto di pilota d’aereo. Era una donna dinamica, libera e non convenzionale. Iniziò la carriera di modella, compariva sulle copertine delle riviste di moda, cosa ritenuta, all’epoca, scandalosa. Lavorò poi in un’agenzia pubblicitaria, fondata nel 1945 con Gino Sansoni, futuro marito, che ispirò il nome del personaggio dell’ispettore Ginko, storico nemico di Diabolik (con l’aggiunta di una “k” a Gino). Successivamente l’intrepida donna, fondò la sua casa editrice, l’Astorina che pubblicava un fumetto con le avventure di un pugile, Big Ben Bolt, durato solo un paio di anni.
La svolta avviene il 1° novembre 1962 quando viene messo sul mercato il primo numero di Diabolik con la trama scritta dalla stessa Angela Giussani.
L’ispirazione era stata il brutale omicidio di Mario Giliberti a Torino, nel 1958, su cui pendeva la firma di un misterioso killer: Diabolich. Questi, sfidando gli inquirenti con lettere anonime e enigmi, è rimasto nelle cronache come l’assassino di via Fontanesi.
Luciana Giussani, nata il 19 aprile 1928, è entrata a fare parte della ciurma di Diabolik dopo la pubblicazione di 13 numeri. Si era diplomata in una scuola tedesca e lavorava come impiegata in una fabbrica di aspirapolvere prima di partire per un lungo viaggio di sola andata verso il successo insieme alla sorella Angela.
L’intuizione felice che ha determinato l’enorme successo del fumetto è stata pensare un formato ridotto per i pendolari, con un tempo di lettura veloce e proporre un personaggio dalle tinte nere, che risultasse vincente come ladro senza scrupoli, un’assoluta novità.
Le sorelle Giussani vennero più volte citate per incitamento alla corruzione. Assolte dalla legge, ma non dall’opinione pubblica che vedeva in questi disegni un cattivo esempio per i giovani. Ma il successo di Diabolik fu inarrestabile, divenne il fumetto più venduto in Italia.
Le due imprenditrici si sono sempre espresse in campagne sociali contro la droga e l’eccessiva velocità nelle strade, con l’intenzione di filtrare i temi più controversi dell’attualità attraverso le pagine del fumetto stesso.
Il 10 febbraio 1987 Angela muore e Luciana ha continuato a gestire da sola la casa editrice, lasciando, nel 1992, la conduzione di Diabolik, e, nel 1999, anche l’Astorina. Ha continuato a scrivere però le storie del suo celebre fumetto (la sua ultima storia di Diabolik è del dicembre 2000: “Vampiri a Clerville”). È morta il 31 marzo 2001.
Le sorelle Giussani sono state due donne di punta dell’imprenditoria italiana che con coraggio hanno sfidato i cliché del loro tempo e i pregiudizi avversi alla donne indipendenti e in carriera.
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