Se hai cose che vuoi cambiare, devi uscire e lavorarci su. Non puoi startene seduta a dire: vorrei che questo o quello fosse diverso. Devi lottare per ottenerlo.
Phyllis Lyon, una delle «madri» del movimento LGBT, recentemente scomparsa.
Nel 1955, aveva fondato la prima associazione lesbica degli Stati Uniti, Daughters of Bilitis. Fino agli Settanta aveva curato The Ladder, importante rivista lesbica, continuando poi a lavorare politicamente a favore dei diritti delle donne e delle lesbiche.
Negli anni in cui tv e giornali rappresentavano le donne solo come mogli (di uomini) e madri in gonna occupate a fare torte di mele e lucidare la casa, Phyllis Lyon e Del Martin — sua compagna di vita per 55 anni e poi, quando la legge lo ha permesso, sua moglie — hanno fondato insieme ad altre tre coppie di donne «Daughters of Bilitis» la prima organizzazione lesbica degli Stati Uniti (il nome si ispirava a «Songs of Bilitis», una raccolta di poesie d’amore lesbico di Pierre Louÿs).
Per decenni il loro numero nell’elenco telefonico era il solo recapito noto per le ragazze lesbiche e persone LGBT che avevano paura di vivere la propria omosessualità o avevano bisogno di aiuto e sostegno.
Phyllis Lyon era nata nel 1924. Laureata in giornalismo a Berkeley nel 1946, ha lavorato come reporter per la Chico Enterprise-Record, in California, e poi si è trasferita a Seattle nel 1949 dove aveva trovato un impiego in una rivista di edilizia. Lì aveva conosciuto Del Martin e il giorno di San Valentino del 1953, ha traslocato con lei a San Francisco.
Nel 1956 ha iniziato a pubblicare una newsletter, che all’epoca si distribuiva solo via posta, «The Ladder» pubblicata fino agli anni 70.
Oggi è difficile capire fino in fondo il coraggio che ci voleva per fare quello che ha fatto Lyon in quel determinato periodo storico.
Negli anni 50, l’omosessualità era ancora considerata una malattia psichiatrica, e fare coming out poteva costare il lavoro e l’isolamento sociale, oltre che aggressioni verbali e fisiche.
Lyon ha fatto attivismo per tutta la vita, impegnandosi contro le leggi che discriminavano le persone gay e lesbiche sul lavoro. Lei e Martin sono state anche tra le protagoniste della battaglia per il matrimonio egualitario. Insieme, hanno dimostrato grande coraggio nelle loro battaglie, in un periodo molto pericoloso per le persone LGBT, additate come untori per l’AIDS, costretti a vivere di nascosto il loro orientamento, prede preferite da omofobi e polizia.
Nel 2004, l’allora sindaco di San Francisco (attuale governatore della California) Gavin Newsom ha deciso di iniziare a sposare le coppie dello stesso sesso, anche se la legge non prevedeva le nozze per tutti. Le prime a dire «sì» sono state Lyon e Martin.
Quel matrimonio è poi stato annullato un mese dopo dalla Corte Suprema della California, perché il sindaco non aveva l’autorità legale per sancirlo.
Ma, quando nel 2008, la California ha legalizzato le nozze gay, Lyon e Martin sono di nuovo state le prime a sposarsi. Martin è morta poco dopo.
«Tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscere Phyllis e Del ricordano l’amore straordinario che avevano l’una per l’altra», ha detto la presidente della Camera americana Nancy Pelosi, commentando la scomparsa di Lyon.
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