Adania Shibli è una scrittrice palestinese, autrice di saggi, romanzi, racconti e opere teatrali.
Nata nel 1974, vive tra Londra e Ramallah. Ha una laurea in Comunicazione e Giornalismo presso l’Università Ebraica di Gerusalemme e un dottorato in media e studi culturali presso la University of East London.
Lavora nel campo delle arti visive e collabora con l’al-Hakawati Theater di Gerusalemme e il Sakakini Cultural Centre di Ramallah.
È stata premiata per due volte con lo Young Writer’s Award–Palestine per il romanzo Sensi (il cui titolo originale è Masaas) nel 2002 e per Kulluna Ba’eed Bethat al Miqdar ‘an al Hub (Siamo tutti equidistanti dall’amore) nel 2004.
Considerata tra le scrittrici di lingua araba più promettenti individuate dal progetto Beirut39, ha insegnato all’Università di Berna e da luglio 2023 è stata ospitata dalla Literaturhaus di Zurigo.
Il suo ultimo libro, Un dettaglio minore, pubblicato originariamente in arabo nel 2017 da una casa editrice libanese e poi tradotto in diverse lingue, è stato candidato a due prestigiosi premi letterari, i National Book Awards e l’International Booker Prize 2021. Racconta la vera storia di una beduina stuprata e uccisa da un gruppo di soldati israeliani nel 1949 e la storia inventata di una giornalista di Ramallah che decide di indagare sulla vicenda ai giorni nostri e che viene uccisa dai militari israeliani dopo essersi avventurata in una zona militare senza permesso.
Il 20 ottobre 2023, per questo romanzo, avrebbe dovuto ricevere il LiBeraturpreis 2023 alla Fiera del Libro di Francoforte, assegnato ogni anno a scrittrici provenienti da Africa, Asia, America Latina per promuoverne il lavoro e accrescerne la visibilità nell’editoria internazionale. La motivazione citava che l’autrice è stata in grado di «creare un’opera d’arte molto precisa dal punto di vista formale e linguistico che racconta il potere dei confini e cosa comportano le guerre per le persone. Con grande lucidità, Shibli è riuscita a volgere lo sguardo verso i dettagli più minuti, le sottigliezze che ci permettono di intravedere le vecchie ferite e le cicatrici che si estendono oltre la superficie».
A causa del conflitto tra Israele e Hamas, il 13 ottobre è stata cancellata la cerimonia di premiazione adducendo come motivazione “la guerra in Israele”.
In realtà, il libro si trascina dietro polemiche fin dall’estate, quando Ulrich Noller, giornalista e membro della giuria del premio, si era dimesso contro la decisione di premiarne l’autrice palestinese.
La vicenda ha smosso l’opinione pubblica mondiale che si divide tra chi critica il libro perché antisemita e chi difende Adania Shibli e la libertà di espressione. Sono state raccolte migliaia di firme di esponenti del mondo della cultura in sua difesa e innumerevoli sono stati i messaggi di solidarietà sui social che invitano ad acquistare e leggere il romanzo della discordia.
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