Spesso mi dicono: ah, ma voi siete ancora col femminismo che è roba vecchia e io rispondo che in 50 anni noi abbiamo recuperato quello che gli uomini hanno fatto per duemila anni, ne hanno avuto di tempo ma non che i risultati siano proprio esaltanti…
Lella Costa, artista tra le più lucide, appassionate, socialmente consapevoli e impegnate delle nostre scene.
Un pilastro del mondo dello spettacolo italiano. È un’attrice, doppiatrice e scrittrice. Una delle più importanti interpreti del teatro nazionale, il suo ‘marchio di fabbrica’ sono i monologhi. Impegnata strenuamente nella difesa per i diritti civili, da anni è portavoce di Emergency, è stata la voce interprete degli spot nazionali di Peacereporter.
È nata col nome di Gabriella Costa a Milano il 30 settembre 1952. Abbandonata l’università, ha frequentato l’Accademia dei Filodrammatici.
Ha esordito col suo primo monologo dal titolo Repertorio, cioè l’orfana e il reggicalze, nel 1980.
Si è cimentata con autori e autrici contemporanei/e, ha partecipato a trasmissioni radiofoniche avvicinandosi sempre più al cabaret. Nel marzo del 1987 ha esordito con il primo spettacolo di cui era anche autrice, Adlib.
Al cinema, il suo primo ruolo è stato in Ladri di saponette di Maurizio Nichetti del 1989.
Grande protagonista anche nel piccolo schermo, ha preso parte a La TV delle ragazze, programma cult dell’epoca, è stata per anni ospite fissa e gradita del Maurizio Costanzo Show.
Oltre che come attrice, Lella Costa ha pubblicato vari libri come Ciò che possiamo fare. La libertà di Edith Stein e lo spirito dell’Europa, La sindrome di Gertrude, Quasi un’autobiografia, Che bello essere noi, In tournèe, La daga del loden, Amleto, Alice e la Traviata e Minestrine.
Una vita animata dall’amore per l’arte in tante sue forme. Teatro, cinema, radio, doppiaggio, impegno civile, scrittura, Lella Costa è una grande rappresentante della cultura del nostro paese.
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