Grazie al suo impegno incessante e instancabile, è riuscita a salvare 23 prigionieri dalla condanna a morte.
Questa donna tenace e coraggiosa è riuscita, grazie anche al supporto di diverse organizzazioni internazionali, a ottenere l’abolizione della pena capitale in Uzbekistan dal 1 gennaio 2008. Ogni anno nel paese venivano eseguite più di 200 condanne.
Tamara Chikunova negli anni del suo attivismo ha subito intimidazioni, è stata chiamata “la madre dell’assassino”, accusata di favoreggiamento della prostituzione, di essere una terrorista musulmana, più volte ha ricevuto minacce di morte da agenti di polizia e da ignoti. Ciononostante, ha proseguito impassibile la sua battaglia contro la pena capitale senza mai retrocedere affinché altre mamme non avessero dovuto subire quello che era successo a lei.
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