Elena Luzzatto Valentini architetta pioniera del Razionalismo italiano.
Una donna ostinata e coraggiosa che è riuscita a affermarsi nella sua professione nell’epoca fascista, totalmente ostile alla progettazione femminile.
Nacque a Ancona il 30 ottobre 1900 da Vittorio Valentini e Anna Luzzatto Gabrielli.
Si iscrisse alla Regia Scuola Superiore di Architettura di Roma nel 1921, anno di apertura dell’istituto.
È stata la prima donna laureata in architettura, nel 1925, con una tesi dal titolo “Sanatorio nei pressi del lago di Como”.
Sua madre, dopo aver praticato la professione senza un titolo di studio ufficiale, si laureò due anni dopo di lei, diventando così la seconda architetta italiana.
Nel 1926, Elena Luzzatti venne assunta come libera professionista dall’Ufficio Tecnico del Comune di Roma. Fino al 1934 lavorò all’Università come assistente volontaria presso la Facoltà di Ingegneria.
Tra le sue prime opere c’è stata una villa a Ostia, nel 1928, per Giuseppe Bottai, esponente di rilievo del partito fascista, allora Sottosegretario del Ministero delle Corporazioni.
Negli anni successivi, Elena Luzzatto, si dedicò, da sola o in collaborazione con il marito, l’ingegnere Felice Romoli, alla progettazione di edilizia residenziale e di complessi monumentali.
Ha esposto anche alla Triennale di Milano.
Numerose furono le sue opere pubbliche e i concorsi vinti per progetti di diverse tipologie, tra cui uno studio per l’Unione Agricola Coloniale in Somalia, nel 1932.
Nel 1938, fu costretta a cambiare nome e acquisire quello materno per evitare le leggi razziali.
Nella sua lunga carriera ha costruito più di quaranta edifici, disegnato steli funerarie nel Cimitero del Verano di Roma, stazioni, sanatori e ospedali, come quelli di Viterbo e Bolzano, chiese e scuole, negozi e mercati. Tra le grandi opere pubbliche realizzate ricordiamo il Cimitero Militare nel 1944, il Cimitero di Prima Porta nel 1945, il mercato di Primavalle nel 1950, la Scuola Media di Villa Chigi nel 1960 e l’attuale mercato coperto, ancora in uso, di Piazza Alessandria, a Roma.
Dal 1958 al 1964, è stata capogruppo per l’Istituto INA-Casa per la realizzazione di case popolari nell’Italia meridionale, tutte opere progettate e costruite in tempi record.
Elena Luzzatto ha saputo adattare i suoi progetti all’ambiente, senza imporre la sua cifra stilistica.
Ha lavorato per il Comune di Roma fino al 1958, e continuato la libera professione fino all’età di 77 anni.
È morta a Roma il 4 novembre 1983.