Tina Pica attrice e commediografa italiana. La sua lunga carriera è durata dai 7 agli 80 anni.
È la comica più amata del cinema del Dopoguerra.
Aveva una voce profonda e gutturale di contrasto a un corpo minuto. Il suo nome e la maschera del suo viso ci riporta alle commedie italiane degli anni ’50 del secolo scorso.
Tina Pica nacque col nome di Concetta a Napoli il 31 marzo del 1884, i suoi genitori, Giuseppe e Clementina Cozzolina, avevano una piccola compagnia teatrale itinerante con cui iniziò a lavorare sin da piccola.
Per la sua voce cavernosa e il fisico asciutto, all’inizio della sua carriera recitò sovente anche in ruoli maschili.
Nel 1916, il suo debutto al cinema avvenne con la partecipazione a due film muti Carmela, sartina di Montesanto e Ciccio, il pizzaiolo del Carmine di Elvira Notari, la prima regista italiana.
Da allora iniziò a dividersi fra palcoscenico e set cinematografici pur prediligendo lo spettacolo dal vivo.
Negli Anni Venti fondò la sua compagnia e gestì con audacia il Teatro Italia. Fu capocomica, scriveva e traduceva in napoletano commedie che poi portava in scena.
Nel 1937, nel film Fermo con le mani, partecipò al debutto cinematografico di Totò.
Negli anni trenta incontrò Eduardo De Filippo, con cui ebbe una collaborazione artistica molto fortunata e insieme tanto conflittuale. Partecipò a commedie come Napoli milionaria, Filumena Marturano e Questi fantasmi. Si dice che il ruolo di Concetta in Natale in casa Cupiello sia stato scritto apposta per lei. Tra alti e bassi, ritorni e abbandoni, nel 1955, avvenne la loro rottura definitiva.
Dopo varie pellicole, il vero successo venne all’età di 65 anni quando interpretò il ruolo di Caramella in Pane, amore e fantasia del 1953 seguito da Pane, amore e gelosia, per cui vinse il Nastro d’argento alla migliore attrice non protagonista, e Pane, amore e…, commedie che la consacrarono come una delle caratteriste comiche più amate del cinema di ogni epoca.
Numerosi i film a cui ha partecipato, ha recitato coi più importanti registi del tempo, Dino Risi, Luigi Comencini, Vittorio De Sica, Mario Monicelli, Steno e non solo.
I ruoli che interpretava spesso venivano scritti e creati appositamente per lei.
È stata la prima caratterista italiana ad avere il suo nome nel titolo del film, cosa che, ai tempi, succedeva soltanto a Totò.
La sua ultima apparizione cinematografica è stata nel 1963 nel film Ieri, oggi e domani di Vittorio De Sica a 79 anni.
Oltre a recitare aveva la passione per il gioco: poker, lotto, roulette. Si racconta che quando Eduardo De Filippo fu ricevuto dal papa dopo il grande successo di Filumena Marturano, gli abbia sussurrato nell’orecchio di chiedere al pontefice tre numeri vincenti.
Come da tradizione partenopea che spesso mescola sacro e profano, era anche una donna molto religiosa, le giaculatorie in latino napoletanizzato nello spettacolo Napoli Milionaria erano prese dal suo personale modo di pregare.
Rimasta vedova, nel 1967, del suo secondo marito, il primo era morto sei mesi dopo il matrimonio, si trasferì nella casa di un suo nipote dove – tra religiosità e superstizione – si fece costruire una piccola cappella in una stanza per pregare e conservare i suoi santini sino alla sua morte, avvenuta il 15 agosto 1968.
Indimenticabile attrice, indimenticabile volto, indimenticabile voce. Tina Pica occupa un ruolo importante nella storia del nostro cinema con la sua innata comicità, mai sguaiata, le sue espressioni accigliate e un volto scolpito e fortemente espressivo.
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