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Harriet E. Wilson prima scrittrice afroamericana

Harriet E. Wilson prima scrittrice afroamericana

Harriet E. Wilson è stata la prima scrittrice afroamericana e la prima a pubblicare un romanzo in Nordamerica, Our Nig, libro autobiografico che parla del sistema della servitù debitoria negli stati nordisti prima della guerra di secessione.

Nata nel 1825 a Milford, New Hampshire, era figlia di un afroamericano e una lavandaia irlandese. Dopo la morte del genitore, venne abbandonata dalla madre presso la famiglia di Nehemiah Hayward Jr. dove rimase fino ai diciotto anni.

Alla scadenza del contratto, Hattie Adams, il nome con cui era conosciuta, iniziò a lavorare come governante e sarta, fino al suo matrimonio con Thomas Wilson, nel 1851. Quando conobbe il futuro marito, questi viaggiava nel New England tenendo lezioni e comizi basati sulla sua (supposta) vita di schiavo fuggito. Ben presto le confidò che non aveva nemmeno mai visto il Sud e che le sue arringhe erano solo imbrogli per gli abolizionisti.

Poco dopo il matrimonio la abbandonò. Incinta e malata, venne mandata in una Poor Farm, dove nacque il suo unico figlio, George Mason Wilson che morì dopo sette anni.

Nella seconda metà degli anni Cinquanta si mantenne vendendo un prodotto per la cura dei capelli.

Nel 1859 venne pubblicata Our Nig, la sua unica opera che ci è pervenuta, che avrà breve e limitata circolazione. Una storia dolorosa e senza tempo. Una voce femminile che dichiara ripetutamente la sua volontà di sopravvivere e emanciparsi interiormente e socialmente in una collettività che la vuole sottomessa e annientata fin nella sua identità più intima e personale.

È la straziante storia di Frado, una bambina sveglia e determinata che, all’età di sei anni, dopo la morte del padre, viene abbandonata dalla madre nella casa di ricchi proprietari terrieri. Vive un’infanzia di privazioni e atroci sofferenze, subendo violenze fisiche e psicologiche, soprattutto da alcune donne della stessa famiglia.

Le tappe della vita di Nig sono quelle dell’autrice: si ritrova schiava pur essendo nata libera in uno stato del Nord (che al tempo della vicenda a metà Ottocento si proclama abolizionista). Il breve romanzo fu scritto per la necessità di guadagnare cioè per la sopravvivenza sua e del figlio. Ma è anche il documento prezioso di quello che realmente accadeva in un momento importante della storia statunitense.

Era tipico delle famiglie agiate riferirsi ai propri servi afroamericani facendo precedere al loro nome l’aggettivo possessivo our, nostro o nostra. Pertanto, l’espressione our nig sottolinea come la servitù, nonostante al Nord fosse illegale, diventasse di fatto proprietà della famiglia venendo privata della propria identità. Nig è il termine denigratorio per indicare una persona nera. 

Harriet Wilson, successivamente si trasferì a Boston dove fece anche la medium, era conosciuta come “the colored medium“.

Nel 1870 sposò John Gallatin Robinson, uno speziale di diciotto anni più giovane dal quale si separerà intorno al 1877.

Sicuramente per la sua grande capacità di persuasione, fu anche considerata una guaritrice. Nella vita non si è mai arresa e si è arrabattata a fare ogni tipo di lavoro.

È morta il 28 giugno 1900.

Our Nig ebbe una diffusione molto limitata per poi scomparire rapidamente dall’orizzonte editoriale. Riscoperto soltanto nel 1982 da Henry Louis Gates Jr., è oggi considerato una pietra miliare della letteratura americana nonché il primo romanzo di una donna nera edito negli Stati Uniti.

L’Harriet Wilson Project di Milford, il gruppo responsabile della scoperta della storia di Harriet Wilson nel 1863, ha fatto erigere una statua commemorativa nel Bicentennial Park della città.

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