Ha scritto della rivoluzione in Siria del 2011 e delle elezioni in Iraq del 2013, per il Daily Star, il Cairo Times e l’agenzia Thomson Reuter.
È stata caporedattrice dell’Egypt Independent, fino alla sua chiusura, nel 2013, anno in cui ha fondato Mada Masr, quotidiano online e ultima testata libera del Paese, in cui denuncia arresti arbitrari, incarcerazioni e sparizioni forzate a danno di oppositori politici, attivisti e intellettuali egiziani.
Nel novembre 2019 è stata prelevata insieme ad altri giornalisti durante una retata in redazione e detenuta per breve tempo.
Nuovamente fermata nel maggio 2020, a causa delle inchieste seguite, degli articoli di denuncia, delle posizioni a favore delle libertà fondamentali e delle polemiche alimentate contro il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi.
È stata arrestata fuori dal carcere di Tora al Cairo, dove stava intervistando Laila Soueif, la madre dell’attivista e blogger Alaa Abd El Fattah, condannato a cinque anni per aver preso parte alle manifestazioni contro il governo.
Nel 2020 ha ricevuto il 2020 Knight International Journalism Award dal Centro internazionale di giornalismo, il Premio per il giornalismo indipendente di Reporter senza frontiere, e l’Hermann-Kesten-Förderpreis della sezione tedesca di PEN International.
Nel marzo 2022 è stata insignita del titolo di Cavaliera dell’Ordine delle arti e delle lettere presso l’ambasciata francese al Cairo.
Lina Attalah è un importante esempio di giornalismo resistente costretto a situazioni complicate e pericolose, che continua a non piegarsi a minacce, intimidazioni e arresti.
#unadonnalgiorno