Magda Donato giornalista, scrittrice e attrice spagnola esiliata in Messico a causa della Guerra civile, è una protagonista della storia di inizio Novecento che viene troppo poco ricordata.
Il suo linguaggio colloquiale, le domande retoriche e la presenza reiterata dell’io della scrittrice, che si proponeva costantemente come interlocutrice, dava l’impressione di partecipare a una conversazione brillante, ironica, a volte umoristica, ma sempre di un livello culturale elevato con cui riusciva a mettere in discussione ogni argomento su cui dibatteva.
Fedele alla propria impostazione progressista, ha praticato per tutta la vita un giornalismo incentrato su temi e situazioni che conosceva approfonditamente e che presentava in modo critico, adottando talvolta l’ironia come ponte comunicativo diretto con il pubblico.
Alla fine degli anni Venti ha iniziato la sua carriera di attrice teatrale lavorando dapprima con Cipriano Rivas Cherif, promotore del teatro madrileno di quegli anni, per poi entrare a far parte del gruppo teatrale Caracol.
Nel suo impegno divulgativo ha aspramente criticato il ruolo riservato alle donne nella società e nel lavoro, sostenendone i diritti. La sua relazione sentimentale con l’illustratore Salvador Bartolozzi, grande conoscitore degli ambienti avanguardisti parigini, molto più vecchio di lei e padre di tre figli, ha costituito un esempio del suo rifiuto del modello di moglie e del matrimonio borghese.
Ha fatto parte dell’Unión Mujeres de España, organizzazione di orientamento socialista che si distingueva da altri gruppi più borghesi e cattolici e, nel 1929, partecipato al Congresso di Berlino per l’Alleanza Internazionale delle Donne per il suffragio e la pari cittadinanza.
Nel 1939, a causa della guerra civile spagnola, venne costretta all’esilio, prima in Francia e poi in Messico, nel 1941, dove si era dedicata al teatro, alla scrittura di opere di teatro per l’infanzia come Pinocho en el país de los cuentos e Las aventuras de Cucuruchito y Pinocho e alla produzione di film femministi come La liga de las muchachas (1949), Curvas peligrosas (1950), El amor no es negocio (1949) e Caperucita y Pulgarcito contra los monstruos (1960).
Nel 1960 è stata premiata come migliore attrice dall’Agrupación de Críticos de Teatro.
Dopo la sua morte, avvenuta a Città di Messico il 3 novembre 1966, è stato istituito il Premio Magda Donato per riconoscere e premiare la migliore opera dell’anno, gestito dall’Associazione Nazionale di Direttori e Attori, fino alla sua scomparsa nel 1973.
Artista, divulgatrice, rivoluzionaria in ogni sua scelta, ha contribuito a formare il moderno pensiero femminista eppure la storia non le ha ancora riconosciuto i suoi giusti meriti.