María Teresa Freyre de Andrade, fondatrice della biblioteconomia cubana, ha apportato un fondamentale contributo all’istruzione, allo sviluppo delle biblioteche e alla lotta per i diritti delle donne.
Il suo disaccordo con le politiche castriste e la difesa degli intellettuali censurati ne hanno oscurato il ricordo.
Era nata a St. Augustine, in Florida il 27 gennaio 1896, dove la sua famiglia aveva trovato rifugio perché legata alle lotte per l’indipendenza. Suo padre era il generale dell’Esercito di Liberazione Fernando Freyre de Andrade e sua madre Concepción Escardó.
Rientrata a Cuba alla fine della guerra, ha militato nel movimento femminista cubano, promuovendo l’uguaglianza di diritti e migliori condizioni di vita per le donne.
Quando la dittatura di Machado uccise gli zii Leopoldo, Gonzalo e Guillermo Freyre de Andrade, la famiglia era stata costretta a tornare in esilio, questa volta a Parigi in Francia, dove la nostra svolse una intensa attività politica contro il governo del dittatore.
Alla Sorbonne si era laureata in lingua francese e tecnica di biblioteca. Nel 1938 ottenne il Diplome Technique de Bibliothecaire e, successivamente, il titolo di Bachelor of Arts and Sciences dall’Istituto di Istruzione Superiore dell’Avana. Aveva studiato anche scienze politiche, sociali ed economiche, diritto diplomatico, consolare e amministrativo e ricevuto una borsa di studio dall’American Library Association per seguire due corsi di letteratura per l’infanzia, uno alla Columbia University e l’altro alla Pratt Institute School of Librarians. Dopo diversi diplomi conseguiti all’estero, all’età di 42 anni si era anche iscritta all’Università de L’Avana.
Alla fine degli anni Trenta è stata coinvolta in una serie di attività legate alle biblioteche presso diverse associazioni come la Commissione nazionale per la cooperazione intellettuale, la Cuban Library Association, l’Università dell’Avana, il Lyceum Lawn Tennis Club, l’Associazione cubana dei bibliotecari, l’Associazione nazionale dei professionisti delle biblioteche, l’UNESCO e la Biblioteca Nazionale.
Ha tenuto corsi, conferenze e pubblicato articoli su giornali e riviste di ogni sorta.
Fervente sostenitrice dell’educazione e della cultura, ha lavorato a importanti progetti didattici e fatto parte della Commissione Organizzatrice dell’Assemblea Nazionale Pro-Biblioteca, specialista della Biblioteca dell’Università dell’Avana e vicepresidente dell’Associazione Cubana delle Biblioteche nel 1940.
Nel 1948 è stata senatrice dal Partito popolare cubano.
Negli anni ’50, coinvolta negli eventi politici e sociali che portarono al rovesciamento del dittatore cubano Fulgencio Batista, è stata imprigionata nel carcere femminile di Guanabacoa e, successivamente, si è di nuovo rifugiata di nuovo in Francia.
Con il trionfo rivoluzionario del gennaio 1959, rientrata a Cuba venne nominata direttrice della Biblioteca Nazionale José Martí che, sotto la sua guida, divenne uno spazio di resistenza culturale. Numerosi scrittori e artisti censurati trovarono nella sua protezione un modo per sopravvivere alle politiche culturali imposte dal castrismo negli anni Sessanta.
La mentalità aperta e il suo modo di vivere libero le procurarono l’ostilità del potere politico, che non aveva accolto con favore il fatto che l’istituzione diventasse uno spazio eterodosso e aveva messo in piedi una campagna diffamatoria contro di lei accusandola di lesbismo che minacciava la “moralità rivoluzionaria”.
La sua direzione della Biblioteca Nazionale tra il 1959 e il 1967 ha segnato un periodo di rinnovamento scientifico. I suoi contributi teorici e lavorativi hanno facilitato la modernizzazione del lavoro nelle collezioni documentarie dell’istituzione. Ha reso le biblioteche più accessibili e dinamiche per arrivare a ogni fascia della popolazione e creato la Rete Nazionale delle Biblioteche Pubbliche del Paese.
Si è spenta a L’Avana il 20 agosto 1975.
Nonostante il suo importante contributo alla cultura nazionale, non ha ricevuto, in vita, alcun riconoscimento. Soltanto dagli anni Novanta in poi è stata riscoperta e le sono state dedicate mostre, dibattiti e incontri sulla sua vita e sul suo lavoro.
Nel 2004 l’Associazione Cubana dei Bibliotecari ha creato il Premio Nazionale María Teresa Freyre de Andrade, assegnato a personalità che si distinguono per il proprio lavoro nelle biblioteche pubbliche.