Cini Boeri, partigiana, architetta e designer intellettuale, femminista, è stata un’importante protagonista della grande stagione del design industriale italiano.
Importante figura del periodo aureo della creatività italiana a partire dalla seconda metà del secolo scorso, periodo in cui per una donna, lavorare e imporsi nel mondo dell’architettura e del design, già il frequentare la facoltà al Politecnico era una sfida quasi impossibile.
Maria Cristina Damiani Dameno, è nata a Milano nel 1924 da una famiglia della borghesia lombarda, si è laureata in progettazione nel ‘51, ha insegnato Progettazione architettonica e Disegno industriale, ha cominciato a lavorare nello studio di Gio Ponti.
È stata staffetta partigiana sul Lago Maggiore con il marito, il neurologo Renato Boeri, da cui ha preso il cognome. Cini, era un vezzeggiativo, per piccina, bambina, con cui era appellata sin da giovanissima.
Ha collaborato per anni con il famoso designer Marco Zanuso, che tentava invano di dissuaderla dal fare ‘quel lavoro da uomo‘.
Nonostante gli inviti più o meno palesi a rinunciare al cantiere, a fare la moglie e la madre, Cini Boeri, ha continuato. Ha aperto un suo studio nel 1963, ha continuato a disegnare fino a tempi recenti. La sua cifra creativa ha sempre teso a privilegiare la funzionalità del progetto rispetto alla sua estetica, nonché l’autonomia dell’occupante delle abitazioni da lei disegnate. Nella sua professione ha portato vitalità, novità di linguaggio e materiali, genialità, eleganza e una buona dose di ironia, umiltà, attenzione agli altri e all’ambiente. La sua cifra stilistica era il rigore e la pulizia delle forme.
Il suo stile era un mix di moderno, funzionale, classico, spesso divertente, spiritoso pure nei titoli. Ha disegnato una lunga produzione di mobili e lampade. Nell’ambito del disegno industriale si è occupata in modo particolare del progetto di elementi per l’arredo e componenti per l’edilizia. Ha progettato in Italia e all’estero case, ville, uffici, negozi, arredi di musei, sempre con attenzione estrema alle dimensioni umane dell’abitazione.
Ha collezionato una serie infinita di premi, ha vinto per due volte il Compasso d’Oro, dopo aver insegnato al Politecnico, ha tenuto conferenze e lezioni nelle più grandi università del mondo. Diverse sue realizzazioni sono presenti in musei ed esposizioni internazionali. Ha tenuto conferenze e lezioni presso diverse università e istituzioni Berkeley, Barcellona, San Paolo del Brasile, Rio de Janeiro, Detroit, Los Angeles…
Ha partecipato a numerose giurie di concorsi internazionali. Ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione della Triennale di Milano.
Ha lasciato il mondo il 9 settembre 2020.
#unadonnalgiorno