Fannie Sellins, sindacalista statunitense, brutalmente uccisa nel 1919 durante uno sciopero di minatori.
Ha guidato importanti scioperi e si è sempre prodigata per fornire assistenza a chi era in difficoltà. Aiutava le donne sole, le famiglie indigenti, dava cibo agli orfani, organizzava raccolte di alimenti, abiti, medicine e coperte da distribuire a chi ne aveva bisogno.
Quando venne arrestata durante uno sciopero a Colliers, il sindacato, per sostenerla, aveva organizzato un’ampia campagna per ottenere la grazia presidenziale.
Dopo aver ricevuto migliaia di cartoline che la raffiguravano dietro alle sbarre, il presidente degli Stati Uniti, Woodrow Wilson, si mosse per il suo rilascio.
In tutta la sua intensa attività ha continuato a ignorare i decreti ingiuntivi ed è rimasta in prima linea a picchettare e aiutare.
Nel 1920, gli United Mine Workers le hanno eretto un monumento commemorativo.
La storia del suo coraggio, altruismo e della brutale morte che le è stata riservata, deve continuare a essere raccontata per ricordare il suo importante ruolo nella lotta per i diritti di lavoratori e lavoratrici.
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