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Estelle Ramey

Estelle Ramey

Le catene delle donne sono state forgiate dagli uomini, non dall’anatomia.

Estelle Ramey è stata l’endocrinologa e fisiologa passata alla storia per aver causato le dimissioni del leader del Partito Democratico Edgar Berman, confutando la sua affermazione che le donne non erano adatte a ricoprire alte cariche pubbliche a causa di “violenti squilibri ormonali“.

Nella sua brillante carriera ha ricevuto 14 lauree honoris causa e pubblicato oltre 150 articoli su riviste scientifiche e due libri.

È stata la prima donna a far parte del consiglio della facoltà di medicina dell’Università di Chicago. Ha fondato la Association for Women in Science (AWIS) e fatto parte del President’s Advisory Committee for Women.

Nel 1971, il suo racconto Male Cycles (They Have Them, Too) apparve nel primo numero di Ms. la più famosa e longeva rivista femminista americana.

Nata Estelle Rosemary Ramey, il 23 agosto 1917 a Detroit, è cresciuta a New York. A soli quindici anni aveva già terminato il college per poi laurearsi, a diciannove, in matematica e biologia al Brooklyn College.

Nel mezzo della Grande Depressione, le venne offerto un lavoro come docente presso il Dipartimento di Chimica del Queens College. Successivamente, ha conseguito il master in chimica fisica alla Columbia University.

Nel 1941 la sua domanda presso il Dipartimento di Chimica dell’Università del Tennessee venne respinta solo perché era una donna, le venne detto di tornare a casa a occuparsi di marito e figli. Venne richiamata durante la guerra, per insegnare chimica e termodinamica ai cadetti infermieri dell’aviazione. Dopo il conflitto, ottenne un dottorato in endocrinologia presso la facoltà di medicina dell’Università di Chicago e una borsa di studio dal Public Health Service degli Stati Uniti.

Ha lavorato nel campo del diabete mellito e condotto ricerche sulla relazione tra ghiandole e sistema nervoso e risposte allo stress, arrivando alla conclusione che gli uomini si trovano in una situazione ormonale naturale svantaggiata perché sono più inclini all’aggressività, muoiono prima delle donne e sono più inclini ad avere infarti e malattie cardiache. Ha spesso affermato, a mezzo stampa, che “la mascolinità è un fattore di rischio biologico”.

È stata professoressa emerita di fisiologia e biofisica della Georgetown University Medical School, dove ha svolto ricerche e insegnato fino alla fine dei suoi giorni.

Oltre alla sua ricerca e all’insegnamento ha fatto parte attiva del movimento per i diritti delle donne. 

Nel 1970, il politico e medico Edgar Berman, durante una sessione del Comitato per le Priorità Nazionali del Partito Democratico, respingendo un appello ad agire sui diritti delle donne, aveva affermato che le tempeste ormonali le rendevano inadatte a cariche elevate. 

Estelle Ramey rispose criticando le affermazioni di Berman, scrivendo di essere sbalordita nell’apprendere che gli ormoni ovarici sono tossici per le cellule cerebrali, menzionando il fatto che, durante la crisi missilistica cubana, il presidente John F. Kennedy, soffriva del morbo di Addison e che i suoi farmaci per quel grave disturbo ormonale erano in grado di causare gravi sbalzi d’umore. 

Il Women’s National Press Club ospitò un dibattito tra i due in cui lui aprì con la frase “Amo davvero le donne” a cui lei rispose “Così come Enrico VIII “. La conseguenza di questa diatriba in cui la scienziata ebbe la meglio, fu che Berman si dimise dal Comitato Democratico Nazionale e Ramey divenne un’importante oratrice pubblica sui diritti delle donne ospitata in tutti i più importanti consessi.

Tra le sue tante battaglie, ha condotto una campagna contro una casa editrice che utilizzava l’immagine di una spogliarellista nuda per illustrare l’anatomia.

È stata anche protagonista di un importante progetto di ricerca sulla storia orale della Columbia University.

Nel 1989 è stata inserita nella Maryland Women’s Hall of Fame e, dal 2000, è stato istituito il premio Estelle Ramey Mentorship Award al Georgetown University Medical Center.

Si è spenta l’8 settembre 2006 a Bethesda. Aveva 89 anni.

È stata una scienziata che ha contribuito a importanti studi e una femminista che, grazie al suo sapere, ha saputo tenere banco e confutare assurde teorie sessiste e discriminanti.

A chiosa del suo lavoro e impegno ha sostenuto: “Ho amato. E sono stata amata. E tutto il resto è musica di sottofondo“.

 

#unadonnalgiorno

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