Care persone bianche, sono stanca di sentirvi dire: “Sono sotto shock” “Non posso crederci” “Non ne avevo idea” “Non può essere vero”. È estremamente offensivo che la nostra sofferenza sia talmente fuori dai vostri radar da procurarvi uno shock quando se ne parla. È davvero doloroso che le notizie che mi tengono sveglia la notte non siano state un argomento di conversazione nel vostro mondo.
Quando vi tengo informate dell’abuso, del razzismo e dei traumi che subiscono in modo evidente le donne di colore e le loro famiglie, ho bisogno di sentire: “Ho trovato un’organizzazione che sostiene queste cause e ho fatto una donazione”. “Ho portato all’attenzione dei miei colleghi e dei miei familiari questi argomenti così che possiamo approfondire quello che sta succedendo”. “Ho fatto delle ricerche su questi temi e ho imparato di più sulla storia del razzismo che esiste in questo Paese”.
Il vostro shock non è abbastanza. Il vostro rimanere a bocca aperta non è solidarietà. Le vostre azioni sono l’unica cosa che posso accettare a questo punto. E se è chiedervi troppo da parte mia, cari amici, sentitevi liberi di non far parte della comunità che lotta per queste cause, perché la compiacenza qua non è la benvenuta.
Rachel Elizabeth Cargle è un’accademica e scrittrice. Originaria dell’Ohio, risiede a New York.
Femminista intersezionale, è seguita, attraverso i suoi social, da due milioni di persone.
Docente dinamica, tratta temi di revisione della storia razzista del sistema americano o eurocentrico, sostenendo l’esperienza nera attraverso linguaggio, pensiero e cultura.
Utilizza spazi non convenzionali e ogni mezzo a sua disposizione per decolonizzare l’intelletto e incoraggiare e rendere accessibile il pensiero critico.
Ha scritto sul The New Yorker, The Washington Post, Harpers Bazaar, è stata sul palco del TEDx e nello spettacolo nominato agli Emmy, il Red Table Talk.