Eunice Brookman-Amissah, medica e politica, pioniera nel campo della salute e dei diritti sessuali e riproduttivi. È stata ministra della Sanità del Ghana, ambasciatrice nei Paesi Bassi e la prima donna alla vicepresidenza della Ghana Medical Association.
Importante punto di riferimento in tema di aborto sicuro, nel 2023 è stata insignita del Right Livelihood Award, conosciuto come il Premio Nobel alternativo, per l’impegno pionieristico sui diritti riproduttivi delle donne in Africa, per aver indicato i criteri per la legalizzazione delle interruzioni di gravidanza aprendo la strada alla liberalizzazione delle leggi sull’aborto.
In trent’anni di incessante impegno ha contribuito a spostare la discussione sull’aborto da argomento considerato tabù a tema di rilievo sanitario, influenzando dibattiti e riforme legali.
Ha guidato attività di advocacy di alto livello, elaborato programmi di sensibilizzazione e formazione sui diritti riproduttivi delle donne, riunendo persone esperte operanti nel sistema sanitario, in quello legale e nelle funzioni governative, per sostenere le riforme della legge sull’aborto in diversi paesi africani come Mozambico, Sierra Leone, Benin, Swaziland e Kenya. Ha anche contribuito a migliorare l’attuazione delle leggi sull’aborto in Ghana, Zambia, Malawi, Senegal e Mauritius.
La sua posizione, negli anni, le ha procurato molte opposizioni, è stata minacciata di morte da parte di gruppi estremisti, ma la sua determinazione a porre fine alle morti inutili e alle disabilità dovute a interventi non sicuri è rimasta incrollabile.
Dal 2000, ha contribuito a ridurre del 40% i decessi legati all’aborto nell’Africa sub-sahariana, area in cui l’accesso all’aborto è limitato al 92% delle donne, mentre ogni anno si eseguono sei milioni di interruzioni di gravidanza illegali e non sicure, risultando l’area più pericolosa al mondo per le donne che ricorrono alla pratica.
Eunice Brookman-Amissah ha lottato instancabilmente per l’emancipazione delle donne, per il loro empowerment, per tutelare la loro salute, affinché vivano in una società più equa e rispettosa in cui migliorare personalmente e professionalmente.
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