Madame Clicquot Ponsardin, la famosa Veuve Clicquot, imprenditrice francese trasgressiva e rivoluzionaria, è stata la signora dello champagne.
In un’epoca in cui le donne avevano un ruolo molto limitato nella società e meno che meno nell’economia, ha dimostrato un talento straordinario per gli affari e un coraggio fuori dal comune.
Il suo impegno per l’eccellenza, la qualità e l’innovazione, ha reso il marchio Veuve Clicquot uno dei più rinomati nel settore dello champagne.
Audace, pioniera e innovatrice, è stata capace di trasformare una piccola azienda vincola in una grande Maison di Champagne.
Sue sono le invenzioni della prima bottiglia millesimata nel 1810, l’idea di distinguere delle vigne grand cru e l’invenzione di un meccanismo per ruotare le bottiglie in cantina, la table de remuage.
L’azienda che porta il suo nome le è sopravvissuta attraverso i secoli e continua a essere tra le più importanti e prestigiose produttrici della bevanda più amata e preziosa al mondo.
Nata col nome di Barbe-Nicole Ponsardin, il 16 dicembre 1777 a Reims, in Francia, era figlia di un ricco barone, divenuto sindaco della città, grazie all’appoggio di Napoleone Bonaparte.
Nel 1799 aveva sposato Francois Clicquot che possedeva un’azienda di champagne e che, nel 1805, era morto suicida.
A soli 27 anni ha preso in mano la Maison fondata nel 1772 dal suocero, unica donna a gestire un’azienda vinicola, e ha cominciato a introdurre significativi cambiamenti nella gestione delle vigne e della produzione in generale.
Con lungimiranza e fiuto per gli affari, è riuscita a portare avanti e far crescere l’attività, adoperandosi sul miglioramento qualitativo del prodotto e sulla sua promozione.
Ha lavorato per rendere il vino più limpido inventando una tecnica, il Remuage, che consente di eliminare i depositi presenti nella bottiglia al termine del processo di rifermentazione. Una pratica che ha migliorato notevolmente la qualità e il gusto del celebre vino.
Aveva addirittura studiato diverse ricette a seconda dei mercati a cui erano destinate le bottiglie.
In anni turbolenti, pieni di guerre, ha attuato le prime strategie di comunicazione per aprire il suo marchio ai mercati esteri.
Nel 1810 ha cambiato nome all’azienda in Veuve Clicquot Ponsardin.
Nel 1814 è riuscita a contrabbandare in Russia 10.000 bottiglie di Champagne nonostante l’embargo di Napoleone. Da quel momento, il palazzo reale degli Zar è stato il suo più fedele cliente, aumentando i suoi commerci con l’estero, i vigneti di produzione e di conseguenza i propri ricavi.
Nel 1818 ha prodotto il primo Champagne Rosè.
La Grande Dame de la Champagne si è ritirata a vita privata nel 1841, lasciando la sua azienda a Edouard Werlé, con il quale aveva avuto una lunga e scandalosa relazione perché era di 23 anni più giovane di lei.
È morta il 29 luglio 1866, a 89 anni, nel castello di Boursault che aveva fatto costruire nel 1839.
Determinata e visionaria, grazie alla sua incredibile capacità imprenditoriale, la sua volontà di ferro e l’intenzione di portare i vini Clicquot in tutte le corti d’Europa, ha conquistato un posto d’onore nella storia e fatto diventare il suo marchio un simbolo di eccellenza che sopravvive fino ai nostri giorni.
Sulla sua vita e impresa pioneristica sono stati tratti libri, spettacoli teatrali, un musical e un recente film.
In suo onore lo Champagne di punta della Maison di Reims si chiama Veuve Clicquot Grande Dame.