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Maria Luisa Spaziani

Maria Luisa Spaziani

Voglio la parola lancinante, assoluta, che cancelli scialbature di sempre.

Maria Luisa Spaziani, poeta e traduttrice candidata per tre volte al premio Nobel per la letteratura, nel 1990, nel 1992 e nel 1997, è stata docente universitaria, aforista, ha scritto critiche, articoli e condotto trasmissioni radiofoniche.

Nei suoi versi, sempre musicali, adoperava parole precise, quotidiane, senza artifici retorici.

Nata a Torino il 7 dicembre 1922 in un’agiata famiglia borghese, il padre era proprietario di un’azienda produttrice di macchinari per l’industria chimica e dolciaria.

A soli 19 anni ha fondato e diretto una rivista letteraria, Il Girasole, poi diventata Il Dado, che ospitava inediti di grandi nomi come Sandro Penna, Umberto Saba, Vasco Pratolini e Leonardo Sinisgalli. E, addirittura, anche un capitolo del romanzo Le onde che Virginia Woolf le aveva mandato prima di morire con la dedica autografa “alla piccola direttrice”.

Il suo amore per la Francia e la sua poetica è stato palesato già per il percorso di studi intrapreso, si era, infatti, laureata in Lingue all’Università di Torino con una tesi su Proust e la letteratura francese. In Francia, si è recata spesso, iniziando grazie a una borsa di studio nel 1953.

Aveva 25 anni, nel 1949 quando ha iniziato a scrivere poesie e conosciuto Eugenio Montale con cui ha coltivato un sodalizio intellettuale e una lunghissima amicizia fatta di assidue frequentazioni, quando vivevano nella stessa città, e di un fitto scambio epistolare quando erano distanti. 

A unirli era l’amore per la poesia, le letture comuni e la passione per il canto.

La prima raccolta di Maria Luisa Spaziani, intitolata Le acque del Sabato, venne pubblicata nel 1954 da Mondadori, nella prestigiosa collana Lo Specchio.

Successivamente ha insegnato francese in un liceo di Treviglio, a quel periodo risale la raccolta Luna lombarda del 1959 poi confluita in Utilità della memoria del 1966.

Per lungo tempo ha viaggiato da pendolare tra Roma e la Sicilia perché docente prima di tedesco e poi di francese all’Università di Messina.

In quegli anni ha curato volumi come Pierre de Ronsard fra gli astri della Pléiade (1972) e II teatro francese del Settecento (1974) e avuto una prolifica attività di traduttrice di autori e autrici come Jean Racine, Gustave Flaubert, André Gide, Marguerite Yourcenar, per citare qualche nome.

Nei viaggi all’estero ebbe modo di conoscere personalità di rilievo assoluto del Novecento letterario come Ezra Pound, Thomas Stearns Eliot e Jean-Paul Sartre.

Buona parte del libro di poesie L’occhio del ciclone, del 1970, era stato ispirato dai paesaggi del Sud, a cui sono seguite raccolte sempre più “diaristiche” e “impure” come Transito con catene (1977) e Geometria del disordine (1981) che si era aggiudicato il Premio Viareggio per la poesia.

È quasi narrativa anche La traversata dell’oasi, una raccolta di poesie d’amore che racconta le esperienze sentimentali di una vita.

Nel 1978 ha fondato, insieme a Mario Luzi e Giorgio Caproni, il Movimento Poesia, che alla morte di Montale è diventato Centro Internazionale Eugenio Montale e Premio Montale.

Negli anni 80 ha scritto e condotto alcuni programmi per Radio Rai.

Nel 1990, nell’intento di rinnovare la narrazione popolare in versi, ha scritto un poema in ottave dedicato a Giovanna d’Arco.

Ma è stato soprattutto con l’Epifania dell’alfabeto, pubblicato nel 1997, che ha ripercorso tutti i temi fondamentali della sua poesia, quasi come un reportage in versi: la memoria, il mare, la madre, l’amore, la poesia stessa.

Maria Luisa Spaziani ha scritto anche numerosi articoli, apparsi su riviste e quotidiani, saggi critici e una raccolta di racconti, La freccia, del 2000.

È stata presidente onoraria del Concorso L’anima del bosco e del Premio Internazionale Torino in Sintesi. Ha fatto a lungo parte della giuria del Premio letterario internazionale Giuseppe Tomasi di Lampedusa e del Premio Internazionale Mario Luzi.

Nel 2012 la sua carriera è stata onorata con la pubblicazione del Meridiano Mondadori dedicato alla sua opera poetica.

Si è spenta a Roma il 30 Giugno 2014, è stata tumulata nel Cimitero Monumentale del Verano.

Il suo archivio è conservato presso il Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei dell’Università di Pavia.

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