Jeanne Moreau, icona del cinema della Nouvelle Vague, è stata un’attrice di immenso talento.
Per la sua grande versatilità, ha affrontato ogni sorta di ruoli riuscendo a incantare critica e pubblico.
Coi suoi personaggi ambigui, moderni e tutt’altro che rassicuranti, ha contribuito ad alimentare un cinema di rottura, capace di disturbare il pubblico e creare scandalo, senza mai perdere il distacco necessario a renderla un’interprete molto raffinata.
Ha recitato in più di centotrenta film e lavorato con tanti importanti registi del ventesimo secolo.
Nata il 23 gennaio 1928 a Parigi, suo padre era un ristoratore francese e sua madre una danzatrice inglese.
Si era innamorata del teatro guardando uno spettacolo da giovanissima e, ribelle sin da piccola, sfidando il volere del padre, ha studiato recitazione all’Accademia d’arte drammatica di Parigi. Ha debuttato nel 1948, alla Comédie-Française, era la più giovane del cast. Due anni dopo, il ruolo della prostituta nello spettacolo Les Caves du Vatican scritto da André Gide, le valse la copertina di Paris Match.
Dopo diversi spettacoli teatrali che la vedevano partecipare ogni anno al Festival d’Avignone, ha iniziato a lavorare nel cinema con Louis Malle che l’aveva vista a teatro proponendole il ruolo da protagonista in Ascensore per il patibolo e in Gli amanti del 1958.
Nello stesso anno, al Festival di Cannes, ha incontrato François Truffaut da cui è nata un’intensa complicità e che, nel 1962, l’ha voluta protagonista di Jules e Jim, la pellicola più importante della sua carriera. Il suo personaggio di Catherine, trasgressivo e agitato, l’ha resa il simbolo della nuova donna libera e senza remore nel mostrare la propria inquietudine e quella di una società che stava cambiando.
Ormai le porte dei set internazionali si erano spalancate ed è stata diretta da registi come Peter Brook, Michelangelo Antonioni, Orson Welles (che la considerava la più grande attrice di tutti i tempi), Luis Buñuel, Rainer Werner Fassbinder, Wim Wenders e tanti altri ancora.
È stata trovata senza vita nella sua casa di Parigi il 31 luglio del 2017.
È stata l’emblema più etereo dello charme. Lo sguardo nostalgico e l’espressione mai pienamente solare e limpida connotano la sua complessità di donna indefinibile.
Simbolo e musa dei registi della Nouvelle Vague, ha permesso al cinema di fare della sua immagine l’espressione di un intero immaginario. Quello di una cultura mimetizzata nella realtà e negli angoli delle strade, addentrata nei vissuti delle persone.
Jeanne Moreau ha incarnato la donna moderna. È stata l’espressione dell’anti-divismo, col suo trucco discreto, le borse sotto gli occhi rese proclami di autenticità, la piega amara della bocca che attirava l’attenzione sulla sua voce, in un misto di stanchezza, solennità e scherzo.
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