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Lora Lamm

Lora Lamm grafica e illustratrice

Lora Lamm, illustratrice svizzera, importante protagonista della grafica dell’Italia del secondo dopoguerra.

Insieme a Anita Klinz è stata l’unica donna, negli anni del boom della pubblicità, a emergere in un mondo totalmente dominato da talenti maschili.

Il suo stile fresco e iconico, l’approccio giocoso e sperimentale, l’ha resa una delle principali contributrici del design milanese degli anni ’50 e ’60.

Nata in Svizzera, ad Arosa, nel Cantone dei Grigioni, l’11 gennaio 1928, ha studiato a Zurigo alla Kunstgewerbeschule.

Nel 1953, in pieno boom economico, come molti suoi connazionali, si è trasferita a Milano, dove ha cominciato a lavorare per lo Studio Boggeri in cui ricopriva piccoli incarichi come il packaging dei dolciumi per Motta.

In quel periodo, tutte le grandi aziende investivano sulla pubblicità dando l’occasione alle migliori menti del settore della grafica e dell’illustrazione di creare immagini e campagne passate alla storia.

Nel 1954 è arrivata alla Rinascente grazie al suo compagno di scuola e collega Max Huber, uno dei più illustri grafici del novecento che era capo del dipartimento creativo e, per i grandi magazzini, aveva disegnato il logo e l’immagine coordinata.

Ha fatto una rapida carriera, da semplice impiegata che disegnava locandine, pubblicità, cataloghi, inviti, packaging, nel 1958 sostituito Huber e diventata consulente fino al 1962, quando ha deciso di ritornare in patria. Nello stesso periodo ha lavorato per grandi marchi come Pirelli, Elizabeth Arden, Olivetti, Consorzio del Latte Milano ed altri.

Il decennio che Lora Lamm ha trascorso nel capoluogo lombardo è stato indubbiamente il suo periodo d’oro, le creazioni di quegli anni sono entrate nella storia della Grafica internazionale.

La sua tecnica di riferimento è stata l’illustrazione con risultati freschi e attuali ancora oggi. Ha creato opere dirette soprattutto al pubblico femminile, stilizzate, inaspettate, piene di colore che inducono un senso di meraviglia e coinvolgimento comunicando entusiasmo e spensieratezza.

Nel 1963 è rientrata a Zurigo come partner presso Frank C. Thiessing dove ha lavorato fino alla fine degli anni ’90.

Per La Rinascente ha dato forma a immagini aggraziate e accattivanti, sono rimaste alla storia quelle per le mostre mercato dedicate a culture come la giapponese e la messicana, che hanno fatto registrare un enorme successo di pubblico anche per merito della sua grafica allegra, giocosa e perfetta.

Le donne che ha rappresentato le somigliavano, emancipate, dinamiche, disinvolte, figlie delle ottimistiche certezze degli anni del boom economico.

Con uno stile inconfondibile, grande efficacia comunicativa e eleganza, ha contribuito a traghettare il gusto della classe media italiana verso la modernità.

La sua abitudine di conservare per sé una copia di ciascuno dei propri lavori, persino dei bozzetti, le ha permesso di dare vita all’archivio che ha donato al Museum für Gestaltung di Zurigo.

Nel 2013 il m.a.x. museo di Chiasso le ha dedicato una grande mostra personale e nel 2015 le è stato conferito il Gran Premio Svizzero per il Design.

 

#unadonnalgiorno

 

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