L’“Archeologia del futuro” è la ricerca di un’architettura profondamente ancorata al suolo, in profondo dialogo con la natura. Un’architettura umana che attinge dal passato, da forme ancestrali che sollecitano ricordi, proiettandoli nel futuro.
Lina Ghotmeh è un’architetta libanese che lavora a Parigi.
Promuove un’archeologia del futuro che legge in una diversa prospettiva tracce, memoria, spazio e paesaggio, conferendo ai suoi edifici una chiara impronta espressiva.
Nata a Beirut nel 1980, all’indomani della guerra, il suo lavoro si caratterizza per l’approccio umanistico e l’attenzione verso la sostenibilità, uniti a suggestioni che provengono dalla sua geografia personale. Ha studiato all’Università americana di Beirut per poi proseguire la sua formazione a Parigi, alla Scuola Speciale di Architettura, dove è stata professoressa associata tra il 2008 e il 2015.
Ha collaborato con l’Ateliers Jean Nouvel a Parigi e con Norman Foster a Londra.
Lina Ghotmeh firmerà il Serpentine Pavilion del 2023, il padiglione temporaneo nel cuore del parco di Kensington. L’installazione dal titolo À table darà forma all’idea di comunità e di condivisione con una struttura dai profili organici che allude a un ritrovato senso di unione.
Lina Ghotmeh ha vinto importanti premi tra cui l’Ajap Prize, il Dejean Prize of the Academy of Architecture e lo Schelling Architecture Award.
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