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Rocío Molina

Rocío Molina
Photo By Cezaro De Luca/Europa Press via Getty Images

Bevo flamenco ma lotto per la mia libertà e per non avere pregiudizi.

Rocío Molina, ballerina e coreografa spagnola che ha vinto il Leone d’Argento alla Biennale di Venezia 2022.

Ha reinventato il flamenco abbracciando l’avanguardia senza snaturarlo. Spinge i suoi confini nella contemporaneità della danza, sperimentando nuovi limiti. Il suo virtuosismo tecnico e la ricerca nascono da una libertà creativa audace, rischiosa, radicale, da un pensiero in movimento mosso da improvvisazioni ed esplorazioni del corpo e della mente che uniscono e attingono a diverse discipline e a mondi culturali che richiamano letteratura, cinema, pittura, filosofia.

Nata a Malaga nel 1984, a tre anni già ballava e a sette componeva le sue prime coreografie. Diplomatasi con lode al Real Conservatorio de Danza di Madrid è subito entrata nei cast di compagnie professionali che facevano tournée internazionali.

A 22 anni ha debuttato col suo primo lavoro Entre paredes segnando l’inizio di una serie di creazioni che hanno come comune denominatore il suo approccio curioso e trasgressivo sul flamenco che oltrepassa i sentieri battuti precedentemente dalla storica danza.

Aveva 26 anni quando il Ministero della Cultura spagnolo le ha conferito il Premio Nazionale per la Danza per “il suo contributo al rinnovamento del flamenco e per la sua versatilità e forza di interprete capace di gestire i registri più diversi con libertà e coraggio”.

Dopo la sua interpretazione di Oro Viejo al New York City Center, Mikhail Baryshnikov si è inginocchiato davanti a lei sulla porta del suo camerino.

È la danzatrice spagnola che ha ottenuto maggiori riconoscimenti internazionali. I suoi lavori sono stati rappresentati in teatri e festival in tutto il mondo, Avignone, Londra, New York, Singapore, Berlino, Seoul, Mosca, Taiwan, Oslo, Stoccolma, Montreal, Tokyo e altri ancora.

Ha lavorato con importanti rappresentanti del flamenco e con figure di spicco dell’arte contemporanea.

Amata dalla critica internazionale, è stata insignita con una marea di riconoscimenti.

Nel 2022, oltre alla Medaglia d’Oro al Merito nelle Belle Arti del Ministero dello Sport e della Cultura spagnolo, è stata insignita del Leone d’argento 2022 per la danza della Biennale di Venezia con la motivazione: “Le coreografie di Rocío Molina, avant-guarde, singolari e di una potenza innata, fondono il flamenco tradizionale con gli stili della danza moderna e impulsos – improvvisazioni che caratterizzano il suo alfabeto coreutico. Radicalmente libera, intreccia un dialogo tra il XXI secolo e il passato per inventare un nuovo futuro della forma – rivolgendosi direttamente al presente in termini autentici ed evocativi. Sembra divorare il libro delle ‘regole’ classiche per costruire i propri volumi, ispirandoci e sollecitando un nuovo sguardo, un nuovo sentire”.

Il suo è un corpo in continua trasformazione, capace di una metamorfosi fisica e visuale che apre a un immaginario visionario, bizzarro, carnale, che intreccia arte e vita, sacro e profano, tradizione e modernità.

 

#unadonnalgiorno

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