In tre anni siamo riuscite a tirare fuori dalla prostituzione oltre 30 ragazze.
Stiamo provando a creare una Casa di Fuga.
Un luogo dove possano ricominciare davvero.
Le ragazze vengono fatte schiave in Nigeria, portate fino in Libia, caricate su un barcone.
Se sopravvivono, finiscono per qualche tempo in un centro di accoglienza.
Le vittime avevano intanto promesso che, una volta arrivate in Italia, avrebbero saldato il debito per il viaggio lavorando come prostitute giurando di non dire a nessuno, tantomeno alla Polizia, chi le ha portate qui.
Quando escono ad aspettarle ci sono i trafficanti, che le costringono a lavorare come prostitute.
Nei centri di identificazione e accoglienza le ragazze non imparano un mestiere e, quando escono, hanno difficoltà a trovare un impiego regolare perché non hanno i documenti necessari.
Senza prospettive è molto difficile decidere di liberarsi dal giogo di protettori e maman.
Osas Egbon – presidente associazione “Donne di Benin City”, l’unica in Italia a essere stata fondata da nigeriane ex vittime di tratta.