Wonder Woman è la super eroina più famosa, il suo successo è il più duraturo della storia.
In pochi, però, per oltre settant’anni hanno saputo che la prima donna a sceneggiare la celeberrima striscia di fumetti è stata Joye Hummel.
Costretta a essere una ghostwriter e usare uno pseudonimo maschile perché il pubblico dell’epoca non era pronto ad accettare che ci fosse una donna dietro a un fumetto.
Nata a New York il 4 aprile 1924, a 19 anni lasciò il college e si iscrisse alla scuola per segretarie di Katharine Gibbs a Manhattan, diplomandosi nel marzo 1944. Eccelleva in un corso di psicologia tenuto da William Moulton Marston, coautore di Wonder Woman tanto che, il professore, colpito dalla sua bravura, la assunse come assistente. Inizialmente il suo compito era di dattilografare le sceneggiature. Quando Marston si ammalò di poliomielite, Joye Hummel ne divenne l’autrice segreta con lo pseudonimo di Charles Moulton. La sua prima storia, intitolata The Winged Maidens of Venus, apparve nella primavera del 1945 nel numero 12 di Wonder Woman. Grazie alla sua penna, il personaggio, nei tre anni successivi, divenne un grande successo. Scrisse oltre 70 storie.
Smise di scrivere alla fine del 1947, subito dopo essersi sposata, la scusa ufficiale fu che doveva prendersi cura della sua figliastra. In seguito ha rivelato di essere andata in contrasto con la politica dei nuovi autori del fumetto che avevano eliminato gran parte dei temi femministi sostenuti da Marston, che era morto all’inizio di quell’anno.
Il suo importante contributo alla storia del fumetto è venuto alla luce dopo che Jill Lepore l’ha intervistata nel 2014 per il suo libro The Secret History of Wonder Woman e lei gli mostrò i raccoglitori contenenti le storie che aveva scritto.
Joye Hummel ha vinto il Bill Finger Award 2018 per l’eccellenza nella scrittura di fumetti mentre era ospite d’onore al Comic-Con International di San Diego.
Non stavo scrivendo solo un fumetto di avventure. Volevo che coloro che giovani donne che leggevano ‘Wonder Woman’ fossero ispirate a studiare ed entrare nel mondo, avere la fiducia di poter realizzare delle cose. Pensavo che il tocco di una donna avrebbe reso il mondo un posto migliore – ha dichiarato ricevendo il premio.
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