Grace Jones è una cantante, attrice e modella. Carismatica e affascinante figura della musica disco-pop, è nota per il suo marcato stile androgino e trasgressivo.
La rivista Billboard l’ha classificata tra le più grandi artiste di musica disco di tutti i tempi.
Nel 1999 è stata inserita tra le Greatest Women of Rock and Roll. Nel 2008 è stata premiata con un Q Idol Award.
Nata in Giamaica, a Spanish Town, il 19 maggio 1948, una bambina molto timida che eccelleva nello sport ma veniva presa in giro perché troppo magra.
A tredici anni si è trasferita con la famiglia a Syracuse, New York, dove suo padre, sacerdote pentecostale, aveva stabilito il proprio ministero.
Al college ha studiato teatro cosa che le ha aperto uno scenario totalmente differente. In piena fase di ribellione adolescenziale ha iniziato a frequentare i night club e i locali gay di New York, ha cambiato radicalmente immagine, rasandosi i capelli a zero e concedendosi vari eccessi. Ha fatto la spogliarellista e vissuto in una comune hippy prima di procurarsi il primo contratto da modella. Gli stilisti del periodo s’innamorano subito di quel corpo d’ebano, sinuoso e longilineo. Nel 1970, seguendo le orme del fratello Chris, si è trasferita a Parigi.
Ha sfilato sulle più importanti passerelle e apparsa sulle copertine delle maggiori riviste di moda, posando per i più grandi fotografi del tempo. Nella capitale francese abitava con Jerry Hall e Jessica Lange.
Il mondo della moda, però, le stava stretto e, tornata negli Stati Uniti, nel 1977, ha firmato il suo primo contratto discografico. Ben presto è diventata una star della scena disco che ruotava intorno allo Studio 54 di New York e le sue performance e stravaganze l’hanno consacrata un’icona pop.
La notorietà a livello mondiale è arrivata grazie alle sue rivisitazioni in chiave disco di brani storici come La Vie en rose di Édith Piaf e Libertango di Astor Piazzolla, reintitolato I’ve Seen That Face Before e utilizzato nella colonna sonora del film Frantic di Roman Polanski. Non particolarmente amata dalla critica, nelle discoteche di New York spopolava aggiudicandosi fin da subito il titolo di Queen of gay disco.
Sono stati anni di interminabili e folli feste in discoteca, sperimentazioni lisergiche e forti trasgressioni sessuali. Amava mostrarsi come una mangiatrice di uomini in spettacoli sadomaso.
Un suo successo mondiale è stato Slave to the Rhythm del 1985 che ha venduto in poco tempo un milione di copie.
Al videoclip del suo brano I’m Not Perfect (But I’m Perfect for You) parteciparono anche Andy Warhol e Keith Haring, che le dipingeva spesso il corpo in esibizioni al Paradise Garage, discoteca in voga tra gli artisti della New York anni ottanta.
A partire dagli anni ’80, però ha cambiato stile e genere, rinunciando alle sonorità dance degli esordi si è avvicinata alla new wave attingendo alla musica reggae, funk, pop e post-punk.
Grazie ai consigli del compagno JeanPaul Goude, artista con cui ha avuto una lunga e burrascosa storia d’amore da cui è nato un figlio, si è dedicata alla performing art. Con una vocalità più raffinata e la sua presenza magnetica si imponeva sul palco come una carismatica interprete che passava con disinvoltura da raffinata chanteuse a sguaiata rockstar senza freni. Indossava abiti scultorei d’alta moda e incredibili copricapi. Giochi di luci e scenari metafisici, aggiungevano una dimensione di teatralità in cui era regina assoluta.
Accanto all’attività musicale ha recitato in film di successo come Conan il distruttore, 007 – Bersaglio mobile e altri ancora. È stata anche protagonista di leggendari spot pubblicitari.
Dopo un lungo periodo di pausa è tornata sulle scene nel 2008 con Hurricane che ha riscosso un buon successo di critica.
Nel 2015 è uscita la sua autobiografia, I’ll Never Write My Memoirs e tre anni dopo il documentario sulla sua vita Grace Jones: Bloodlight and Bami, per la regia di Sophie Fiennes.
Grace Jones è una di quelle donne che intimorisce con uno sguardo, focosa e allo stesso tempo algida e distaccata, dura, ma anche incredibilmente ironica, si faceva notare per i suoi eccessi anche nelle esibizioni televisive.
Dotata di un fisico statuario, volto androgino marcato dal rossetto color fuoco, capelli sempre cortissimi, una presenza scenica e un gusto per il trasformismo ai confini del kitsch che verrà emulato da moltissime popstar a venire.
#unadonnalgiorno