Galina Ulanova è stata una danzatrice sovietica, una delle rarissime al mondo a potersi fregiare del titolo di prima ballerina assoluta.
Un’artista eccezionale per l’intensità interpretativa e la levità del movimento.
Nata a San Pietroburgo, 8 gennaio 1910, figlia di danzatori del Teatro Mariinskij, nonostante fosse nata debole di cuore, ha seguito la tradizione di famiglia.
Diplomatasi nel 1928, il suo esordio avvenne al Teatro Kirov di Leningrado dove ha interpretato le più importanti protagoniste della danza. Passata al Bol´šoj di Mosca, dal 1944, si è esibita nei maggiori teatri del mondo.
Considerata una delle più importanti interpreti del balletto classico, ha ottenuto altissimi riconoscimenti in patria e trionfi di critica e di pubblico in tutto il mondo.
Le sue interpretazioni più celebri Giselle e Romeo e Giulietta, che rivela l’adesione al metodo Stanislavskij, commossero e entusiasmarono il pubblico di tutto il mondo per l’armonia della tecnica, l‘espressività drammatica e la fluidità e plasticità delle linee. Univa la purezza dello stile all’esigenza di una nuova partecipazione intellettuale e sentimentale al personaggio.
La sua danza, anche nei passaggi più virtuosistici, era contraddistinta da una vena teatrale che colorava ogni movimento di emozione e realismo.
Era solita sottolineare la capacità della danza di rendere visibile la musica non solo attraverso il ritmo del movimento ma anche nei dettagli più piccoli come il gioco delle mani o degli sguardi e l’inclinazione della testa.
Negli anni cinquanta Galina Ulanova ha preso parte a vari film.
Nel 1962 si è ritirata dalle scene dedicandosi all’insegnamento presso la scuola di ballo del celebre teatro, dove ha plasmato la personalità di varie generazioni di ballerine e ballerini.
È stata presidente della commissione esaminatrice e ha fatto parte della giuria in competizioni internazionali di danza.
Alla sua figura leggendaria vennero dedicati il documentario Galina Ulanova (1963) e il film per la televisione Ulanova’s World (1981).
Nell’arco della sua carriera ha ottenuto numerosi riconoscimenti tra cui per quattro volte il Premio Stalin, Artista del popolo dell’Unione Sovietica, il Premio Viotti in Italia, è stata membra onoraria dell’Accademia delle Arti della Repubblica Democratica Tedesca e dell’American Academy of Arts and Sciences e nominata Eroina del lavoro socialista nel 1974.
È morta a Mosca il 21 marzo 1998.
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