Faina Ranevskaja è stata un’importante attrice.
Insignita di tre Premi Stalin, di un Ordine di Lenin e di numerose altre onorificenze, ha ricevuto il titolo di Artista del Popolo dell’Unione Sovietica nel 1961. Il suo nome è stato incluso dalla British Academy tra le dieci più grandi attrici del ventesimo secolo.
Nata col nome di Faina Feldman a Taganrog, il 27 agosto 1896, in una facoltosa famiglia ebraica, frequentò il ginnasio femminile della sua città mentre a casa studiava musica, canto e lingue straniere.
Quando suo padre apprese che voleva diventare un’attrice le tagliò ogni forma di sussistenza. Rimasta sola perché la sua famiglia era emigrata dopo la rivoluzione, sprofondò in una sensazione di abbandono che le rimase per tutta la vita.
Nel 1915 si trasferì a Mosca e scelse come nome d’arte il cognome della protagonista del Giardino dei ciliegi di Anton Čechov. Per trent’anni ha lavorato al Teatro del Mossovet, nonostante i frequenti conflitti con il direttore artistico.
Faina Ranevskaya non era considerata bella e nemmeno fotogenica, eppure è salita all’apice della popolarità grazie al suo duro lavoro, il grande talento e l’amore per la professione
Numerose sono state anche le sue apparizioni al cinema, per la sua particolare voce dai toni bassi, è stata anche doppiatrice.
La sua interpretazione di Rosa Skorokhod nel dramma Mechtà del 1941, le diede fama mondiale. Il film, che a causa delle vicende belliche uscì due anni dopo, nel settembre 1943, fu un successo internazionale, raggiungendo il pubblico dall’altra parte dell’Atlantico. Tra i suoi più grandi ammiratori ci fu il Presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt.
Nonostante gli ostacoli che la vita le aveva riservato, ha trovato sempre il lato umoristico delle cose. Quasi tutte le sue dichiarazioni e osservazioni, sono diventate aforismi rimasti dei comuni modi di dire della lingua russa.
Aveva un’enorme personalità, ironia, acume e una grande saggezza. Come attrice non si è mai presa troppo sul serio, sebbene recitasse nelle commedie di Chekhov e in un sacco di altri capolavori teatrali.
È morta il 19 luglio 1984 a Mosca.
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