arteattivismofemminismi

Faith Ringgold

Faith Ringgold artista e attivista

Ho iniziato a scrivere racconti sulle mie trapunte come alternativa, quando venivano esposte o fotografate per un libro, le persone avevano così la possibilità di leggere le mie storie.

Faith Ringgold, artista statunitense, pittrice, scrittrice, scultrice e performer, nota soprattutto per le sue trapunte narrative.

Importante esponente del femminismo nero, è stata accademica e ha scritto numerosi libri per l’infanzia.

In un mondo in cui non poteva esprimersi con la scrittura ha utilizzato l’arte per le sue proteste.

Nata l’8 ottobre 1930 a Harlem, New York, sua madre era una sarta e suo padre, operaio, amava raccontare storie. Erano i tempi dell’Harlem Renaissance, la loro casa pullulava di musica e arte e sin da bambina è stata a contatto con importanti rappresentanti della black culture.

Soffriva di asma cronica che le impediva di correre per le strade e si è dedicata alla pittura, al cucito e all’utilizzo creativo dei tessuti della madre.

La sua arte è stata influenzata dalle persone, dalla poesia e dalla musica che ha vissuto durante la sua infanzia e anche dal razzismo, sessismo e segregazione che ha dovuto affrontare nel corso della sua vita.

Ha studiato al City College di New York e si è specializzata in educazione artistica. Nel 1950 ha sposato un pianista jazz, Robert Earl Wallace da cui ha avuto due figlie, Michele e Barbara Faith. Dopo pochi anni si separarono, lui era eroinomane.

Dopo la laurea, nel 1955, ha insegnato nelle scuole pubbliche. Dopo il master, nel 1959, ha fatto il suo primo viaggio in Europa con la madre e le figlie. Ha anche visitato un paio di volte l’Africa occidentale, viaggi che hanno influenzato la sua creazione di maschere, bambole e sculture.

Ha insegnato all’università fino al 1973, quando ha abbandonato per dedicarsi completamente alla sua arte

Nei suoi dipinti c’è l’impegno politico e quotidiano, contro il razzismo sistematico, per i diritti civili e nel movimento delle donne. I suoi lavori trovavano poco mercato e poche gallerie disposte a esporli.

La sua prima collezione politica è stata American People Series del 1963, che ritrae lo stile di vita americano in relazione al movimento per i diritti civili da un punto di vista femminile.

Famoso il suo grande murale del 1972 For the Women’s House opera contro il carcere in cui vengono raffigurate donne in ruoli professionali e pubblici, che rappresentano alternative positive alla detenzione. 

La sua prima opera femminista era stata ispirata dalle interviste ad alcune detenute, che l’hanno portata a creare Art Without Walls, Arte senza Mura, un’organizzazione che porta l’arte nelle carceri.

Nella sua Black Light Series ha sperimentato colori più scuri scaturiti dalla riflessione che l’arte occidentale bianca è incentrata sul colore bianco e sulla luce, mentre le culture africane usano colori più scuri e enfatizzavano il colore, piuttosto che la tonalità, per creare contrasto. Questo l’ha portata a perseguire un’estetica nera più affermativa.

Negli anni ’70 ha anche realizzato il poster Free Angela per la scarcerazione di Angela Davis.

Faith Ringgold è passata dalla pittura al tessuto per allontanarsi dalle tradizioni occidentali.
L’uso della trapunta le ha permesso di sostenere il movimento femminista in quanto poteva semplicemente arrotolare i suoi lavori da portare in galleria, senza l’aiuto di un uomo.
Dopo un lungo viaggio in Europa negli anni ’70 è nata una serie di dipinti dal titolo The Slave Rape Series, La serie degli stupri delle schiave a cui ha collaborato anche sua madre, Willi Posey,  famosa stilista di Harlem negli anni ’50  che le ha insegnato come trapuntare nella tradizione afroamericana. Collaborazione che ha portato alla loro prima trapunta, Echoes of Harlem, nel 1980. 
Portava le sue storie sulle trapunte perché all’epoca nessuno avrebbe pubblicato l’autobiografia su cui stava lavorando. 
La serie di trapunte con storie della Collezione francese (1990-1997) si concentra su figure storiche di donne nere.
Poiché molte delle sculture e delle maschere realizzate da Faith Ringgold potevano anche essere indossate come costumi, il suo passaggio all’arte performativa è stata una progressione naturale.
Ispirata dalla tradizione africana di combinare narrazione, danza, musica, costumi e maschere ha prodotto varie performance, tra cui The Wake
and Resurrection of the Bicentennial Negro. Una narrazione delle dinamiche del razzismo e dell’oppressione della tossicodipendenza nata per le celebrazioni del Bicentenario americano del 1976.
Ha scritto e illustrato 17 libri per l’infanzia per i quali ha vinto molti prestigiosi premi e nei quali affronta le complesse questioni del razzismo in modi diretti e pieni di speranza, combinando fantasia e realismo.
Attivista sin dal ’68, ha militato in diverse organizzazioni femministe e antirazziste e in plateali proteste artistiche per far sentire la propria voce e dissenso. È stata anche arrestata nel 1970.
Ha partecipato al gruppo Women Artists in Revolution (WAR) e fondato, con sua figlia Michele Wallace, la Women Students and Artists for Black Art Liberation (WSABAL)
e la National Black Femminist Organization.
È stata tra le fondatrici della “Where We AtBlack Women Artists, collettivo artistico femminile associato al Black Arts Movement.
Nel 1988, ha co-fondato il progetto Coast-to-Coast National Women Artists of Colours che ha esposto le opere di cento donne nere negli Stati Uniti.
Dal 1987 ha insegnato presso il Dipartimento di Arti Visive dell’Università della California a San Diego dove è rimasta fino al 2002, quando è andata in pensione. 
La sua prima autobiografia ha il titolo We flew over the bridge, Abbiamo volato sul ponte.
Per il suo impegno artistico e la militanza, ha ricevuto oltre 80 premi e riconoscimenti e 23 lauree honoris causa.
È stata intervistata per il film !Women Art Revolution

Nel 2019 alla Serpentine Gallery di Londra è stata allestita un’importante mostra del suo lavoro.
La prima retrospettiva a New York, sua città natale, è stata al New Museum nel 2022.
Nello stesso anno, è stata inclusa nella mostra Women Painting Women al Modern Art Museum di Fort Worth.

Faith Ringgold da quasi un secolo è il colore, la voce e l’anima della gente nera. 

#unadonnalgiorno

You may also like

Fede Cheti
arte

Fede Cheti

“Lavoro esclusivamente con donne, sono ottime collaboratrici, validissime, puntuali. Sì, sono femminista: al ...
Adele Faccio
femminismi

Adele Faccio

Non esiste libertà che non passi dalla libertà sessuale.  Adele Faccio, attivista e ...

Comments are closed.

More in arte

Moshtari Hilal
arte

Moshtari Hilal

Moshtari Hilal, artista visiva e scrittrice che opera tra Berlino e Amburgo, nella ...
Topazia Alliata
arte

Topazia Alliata

Topazia Alliata, intellettuale eclettica e anticonformista, spirito libero, sempre un passo avanti rispetto ...
Cristina Caprioli
arte

Cristina Caprioli

L’arte deve disorientare, deve trasmettere una sensazione di cui non puoi appropriarti, non ...