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Salomé Aranda e le attiviste amazzoniche minacciate

Salomé Aranda è una coraggiosa leader nativa del popolo Kichwa che vive a Moretecocha, una piccola comunità isolata, nel cuore dell’Amazzonia ecuadoriana.

Portavoce del collettivo Donne Amazzoniche, il 22 marzo 2018 ha incontrato il presidente dell’Ecuador, Lenín Moreno, per denunciare apertamente le violenze sessuali diffuse e impunite sulle donne native e il fatto che il bacino del fiume dove vive la sua tribù è da tempo al centro delle mire di grandi multinazionali del petrolio, che stanno massificando le attività estrattive senza interpellare la popolazione, devastando territori e minando la loro sopravvivenza.

Poche settimane dopo, la sua incolumità e quella della sua famiglia sono state minacciate, dopo tre anni le indagini sono ancora ferme e non le è stata offerta nessuna misura di protezione dal governo, tanto che Amnesty International ha lanciato una petizione che esorta la procura a indagare sull’accaduto e garantirne la sicurezza.

Salomé è una leader nativa del popolo Kichwa nell’Amazzonia ecuadoriana. È una delle tante donne coraggiose dell’Amazzonia che sono state prese di mira e attaccate per il proprio lavoro in difesa della più grande foresta pluviale del mondo e per la sua lotta in difesa dei diritti umani.

Altre coraggiose attiviste hanno ricevuto minacce e intimidazioni, come Margoth Escobar, che dedica la sua vita a difendere l’ambiente e i diritti dei popoli nativi, a cui hanno incendiato la casa dopo essere stata caricata dalla polizia durante una protesta e detenuta preventivamente per più di una settimana nonostante le ferite.

Patricia Gualinga, aggredita e minacciata di morte in casa sua per aver denunciato una concessione petrolifera che aveva installato esplosivi sul loro territorio senza consultarli.

Nema Grefa, presidente di Nazionalità Sápara dell’Ecuador è stata minacciata di morte in un video trasmesso via social da esponenti di fazioni avverse che sostengono le attività petrolifere sul territorio. Il volto dell’uomo è scoperto e visibile, ma ancora nessuna azione è stata compiuta nei suoi riguardi.

Queste donne che hanno avuto il coraggio di schierarsi in favore dei propri territori, i cui aggressori restano non identificati, vivono nel terrore che qualcosa di grave possa accadere a loro e alle famiglie.

Firma anche tu la petizione al link:

Salomé rischia la vita

 

#unadonnalgiorno

 

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