Edda Billi, poeta e attivista, figura di rilievo del lesbofemminismo in Italia.
È stata tra le fondatrici del Collettivo romano di Pompeo Magno, meglio conosciuto come Movimento Femminista Romano.
Presidente onoraria dell’Associazione Federativa Femminista Internazionale che contiene al suo interno settanta realtà, tra cui Telefono Rosa e Il paese delle Donne.
Ha contribuito a fondare la Casa Internazionale delle Donne di Roma. Dirige anche Archivia, Biblioteca Archivi Centri Documentazione delle Donne, che raccoglie le produzioni teoriche e pratiche del movimento femminista e lesbico dalla fine degli anni Sessanta.
Ha al suo attivo le raccolte di poesie Isolanotte e Donnità.
Nata a Massa Marittima il 13 Febbraio 1933, vive a Roma da oltre mezzo secolo.
Si era dichiarata lesbica sin da giovanissima cosa che le aveva portato enormi problemi a scuola e in famiglia. Erano gli anni ’50 e la mentalità comune non ammetteva le relazioni omosessuali, soprattutto se rese pubbliche e vissute liberamente. Suo padre più volte l’aveva picchiata e minacciata di morte. A 21 anni era fuggita a Londra con la sua fidanzata, ma, costretta a tornare a casa perché le avevano detto che sua madre stava male, è andata a vivere a Roma, dove ebbe grandi difficoltà per trovare un lavoro. Si è avvicinata ai movimenti delle donne e da lì è nata tutta la sua storia di impegno e militanza, che continua ancora oggi.
Edda Billi è una poeta consapevole di essere dentro un corpo politico ma senza nessuna pretesa di poesia civile. La sua è la parola lucida e dolente di un’anima che scava e vola, che dà alla rabbia e al dolore la quiete della pietà, che conosce l’incanto d’amore trovato e perso, capace di prendere per mano, come un’amica attesa, anche la morte.
La sua vita è al centro del documentario “100 di questi giorni”.
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