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Cass Elliot dei Mamas and Papas, vittima di body shaming

Cass Elliot
Singer "Mama" Cass Elliot of the Mamas and the Papas. (Photo by Henry Diltz/Corbis via Getty Images)

Cass Elliot, conosciuta con lo pseudonimo di Mama Cass, è stata l’amatissima cantante del quartetto pop The Mamas & the Papas.

Era nata col nome di Ellen Cohen a Baltimora, il 19 settembre 1941.

Ha iniziato la sua carriera artistica come attrice nella commedia The Boy Friend, mentre frequentava ancora la scuola superiore a Washington, dove la famiglia si era trasferita.

Per la sua fisicità importante veniva respinta e bullizzata, forse per questo aveva abbandonato la scuola prima di diplomarsi.

Trasferitasi a New York, ha iniziato a guadagnarsi da vivere nei locali notturni del Greenwich Village.

Dopo una piccola apparizione in The Music Man, aveva perso la parte nel successivo ruolo di Miss Marmelstein in I Can Get It for You Wholesale, dato a una giovane Barbra Streisand, nel 1962.

Mentre la musica folk statunitense era ancora agli albori, ha suonato nel gruppo The Triumvirate poi diventato The Big Three con diversi componenti e con cui ha inciso il primo disco.

Dopo varie collaborazioni musicali, nel 1965, è entrata nella band The Mamas & the Papas, dove ha conosciuto un enorme successo, diventando in quel breve lasso di tempo una vera regina pop.

Lodati come la risposta americana ai Beatles, sono stati uno dei gruppi vocali di maggior successo negli Stati Uniti. Con le loro melodie gentili, i loro testi desiderosi di raccontare una sottocultura giovanile in mutamento, gli abiti colorati ed eccentrici, erano l’emblema della cultura hippie del periodo.

Diva carismatica, prorompente ed esilarante, quando il gruppo si è sciolto, nel 1971, ha avuto una fulgida carriera solista, ha inciso nove album, presentato uno show televisivo e recitato in un film di Hollywood.

Per tutta la vita è stata vittima di body shaming, ma la grande ironia la sosteneva anche in situazioni molto pesanti da gestire.

È stata trovata morta nella sua stanza d’albergo a Londra, a causa di un attacco cardiaco causato forse dalle sostanze che assumeva, sin dai tempi del liceo, per dimagrire. Aveva appena tenuto due concerti di grande successo al Palladium, era il 29 luglio 1974 e aveva soltanto 32 anni.

Attorno a lei aleggia ancora la leggenda, assolutamente infondata, della morte per un “panino di troppo”, voce messa in giro dal suo manager, Allan Carr, che, insieme a Sue Cameron, giornalista di The Hollywood Reporter, avevano deciso che fosse meno vergognoso che la donna venisse messa in ridicolo per il suo peso che per il suo problema di dipendenza dai farmaci contro l’obesità.

Cass Elliot, vittima di grassofobia anche dopo la sua dipartita è la testimonianza del fatto che le parole sono pietre, in vita e anche dopo.

 

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