Claude Costy, architetta e scultrice è detta la regina delle bolle.
Le sue case avveniristiche, fatte di sfere che si incastrano l’una nell’altra come strani aggregati cellulari, organismi misteriosi eppure profondamente umani, sono un simbolo della controcultura e dell’avanguardia che, negli anni ’70, scosse dalle fondamenta l’architettura europea.
Ciò che le interessa è ricercare un legame tra la costruzione e il suo habitat, prestando ascolto al mondo naturale, mimandone le forme in ogni dettaglio.
Le “bolle” di Claude Costy paiono escrescenze amebiformi espulse dalla terra, fossili futuristici in cui si possono riscoprire le proprie radici, senza infingimenti, senza il diktat delle convenzioni comuni.
Anche gli interni assomigliano a caverne, bozzoli primitivi dove i mobili sono scolpiti, scavati nelle pareti di calcestruzzo, in un continuum intimo e avvolgente.