La Bolivia è nostra: oggi non è più la Bolivia dell’esclusione, della segregazione e della frustrazione, ma la Bolivia della speranza per la gioventù e della possibilità di materializzare i sogni, perché la Bolivia è giovane e merita che i giovani ora abbiano un ruolo da protagonisti.
Questa è una parte del discorso di Adriana Salvatierra, che, a soli 29 anni, ha assunto la presidenza della Camera del Senato in Bolivia. Carica ricoperta dal 18 gennaio al 14 novembre 2019.
Nata a Santa Cruz de la Sierra il 3 giugno 1989, suo padre è l’avvocato boliviano Hugo Salvatierra Gutiérrez, dirigente del partito Movimiento della Sinistra Rivoluzionaria e viceministro durante il primo governo del Presidente Evo Morales, mentre sua madre, la psicologa cilena Luisa Arriaza Zúñiga, in gioventù ha militato nelle Juventudes Comunistas de Chile.
Il suo ingresso in politica è avvenuto quando aveva sedici anni, nel 2005, militando nelle file del Movimiento per il Socialismo (MAS-IPSP) guidato da Evo Morales. Due anni dopo, è entrata nell’organizzazione giovanile denominata Columna Sud.
Nel 2013 si è laureata in scienze politiche e pubblica amministrazione, specializzandosi in analisi politica, presso l’Università Autonoma Gabriel René Moreno.
Scelta dall’ala giovanile del suo partito come candidata a Senatrice nell’anno 2014 per la sua professionalità e il suo lavoro con organizzazioni sociali, civili e contadine, è stata rappresentante della gioventù del MAS nel suo dipartimento e ha partecipato come sostituta del primo senatore per la città di Santa Cruz, Carlos Romero. È stata eletta al Senato a 26 anni, carica detenuta dal 2015 al 2020.
Il 17 gennaio 2019, è diventata la più giovane legislatrice nella storia del paese ad assumere la carica di Presidente del Senato. Durante il suo insediamento, ha portato avanti il processo di riforma portato avanti dal MAS dal 2006 e intensificato la partecipazione politica di donne e giovani.
Ha svolto un ruolo fondamentale nella crisi politica boliviana del 2019 essendo l’ultima autorità del partito al governo nella linea di successione presidenziale a dimettersi dal suo incarico, il 14 novembre, aprendo la strada a un vuoto di potere di due giorni e all’assunzione della carica della senatrice dell’opposizione Jeanine Áñez.
Le sue dimissioni sono state oggetto di pesanti polemiche e dibattiti, con alcuni settori del Movimento per il Socialismo che la consideravano la causa principale della caduta dal potere del partito.
Nelle elezioni generali anticipate del 2020, è stata presentata come candidata della Camera dei Deputati, ma venne interdetta dal Tribunale Supremo Elettorale. Candidata a sindaca di Santa Cruz de la Sierra e arrivata al terzo posto, ha smesso di fare politica dalla parte delle istituzione.
Non mai smesso, però, di impegnarsi, da politologa, in numerose cause civili e continua a portare il suo contributo su welfare, democrazia e geopolitica in dibattiti e incontri nazionali e internazionali.
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