La mia è una lotta di movimento, una lotta collettiva.
Sono stata aiutata a integrarmi e a mia volta ho aiutato altre persone a farlo, è un cerchio.
Non possono criminalizzarmi solo perché sono uscita in strada a manifestare.
Il problema non riguarda solo me, è diventato un problema di tutti.
Un immigrato non ha il diritto di ribellarsi e chiedere il rispetto dei suoi diritti, anche se sono garantiti dalla Costituzione.
Stanno attaccando politicamente un’attivista comunitaria integrata.
Questo vuol dire che questa repressione può essere usata contro tutti, e colpire tutti nei loro affetti.
Proprio per questo diventa una battaglia comune.
Madalina Gavrilescu, romena da dieci anni a Roma, attivista del Movimento per il Diritto all’Abitare, impegnata in prima linea nella lotta contro sfratti e sgomberi e nei picchetti.
Ha subito un decreto di allontanamento perché considerata “non integrata socialmente”.
Una sorta di daspo per farla rimpatriare.
La sua colpa? Essere una donna, migrante e rom, e attivista, impegnata in prima linea nella lotta contro sfratti e sgomberi, nei picchetti a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici, nelle lotte antirazziste, nonché nella costruzione di spazi autogestiti per la collettività, come la ludoteca e il teatro Caos dell’occupazione abitativa di Casal Boccone.
#unadonnalgiorno